È rimasta intatta solo la mascella di Pietro Caprio mentre il resto del corpo è ridotto in cenere. Si indaga sulla morte dell’insegnante di Educazione fisica in servizio in un istituto scolastico di Minturno come riporta il Mattino. L’uomo è stato dato alle fiamme a bordo della sua Dacia, però l’ipotesi degli investigatori è che non sia morto carbonizzato. I militari dell’Arma di Caserta – coordinati dal capitano Alessia Di Rocco – e i vigili del fuoco del distaccamento di Mondragone hanno raccolto diversi elementi sul posto.
LA SVOLTA
Durante la notte, i carabinieri della compagnia di Sessa Aurunca hanno fermato un 84 enne di Cellole, un ex operaio di Carano di Sessa Aurunca accusato di omicidio e distruzione di cadavere.
IL PRIMO LANCIO: Tragedia a Baia Domizia, nel comune di Cellole, dove è stato rinvenuto il corpo carbonizzato di un uomo.
La macabra scoperta è stata fatta in un campo di via Pietre Bianche. Il cadavere era all’interno di un’auto, una Dacia. Al momento non è stato possibile ancora il riconoscimento.
Dai primi accertamenti la vettura sarebbe intestata ad una donna di 83 anni residente a Cellole. E, dalle prime indiscrezioni trapelate sull’identità del cadavere, pare possa trattarsi di un uomo di 58 anni, un insegnante.
Sul posto sono intervenuti i carabinieri della compagnia di Sessa Aurunca e del nucleo investigativo di Caserta che stanno provando a fare luce su quanto accaduto. Possibile che la vittima sia morta prima che l’auto venisse data alle fiamme, da non escludere l’ipotesi del gesto estremo. Indagini sono in corso.