Solitamente si è portati a pensare che i rischi correlati all’esposizione solare siano da ricondurre semplicemente a scottature e insolazioni. In realtà dietro ai raggi ultravioletti emessi dal sole si celano molte e più drammatiche realtà che secondo recenti studi è necessario conoscere al fine di sventare problemi preoccupanti. Questi sono noti come “avvelenamenti da sole”
I rischi per un’esposizione prolungata al sole
Oltre alle solite e comunque rilevanti problematiche ricondotte al sole, che tutti conoscono come insolazioni e scottature, sussiste anche l’insorgenza di mali maggiori. A confermare questa teoria è la dermatologa oncologica dell’Isituto San Gallicano, Angela Ferrrari. La dottoressa è la prima a parlare di avvelenamenti provocati dai reggi ultravioletti derivanti dal sole. Si tratta di una reazione cutanea fototossica destata dall’assorbimento di quantità tossiche di radiazioni UV.
I sintomi generati dall’avvelenamento solare
Le sintomatologie possono incontrare, soprattutto in alcuni individui, delle reazione particolarmente preoccupanti e gravi. Tutto può avere inizio, sotto una forma più lieve, anche dopo una sola ora dall’esposizione al sole. Il picco sintomatico verrà raggiunto nelle successive 24 e 48 ore. Il tempo di guarigione è molto lungo, è fissato circa dopo alcune settimane. Rispetto ad una semplice scottatura, in caso di avvelenamenti determinati dell’esposizione al sole i sintomi che possono presentarsi sono: Dolore intenso e generale, febbre, disidratazione a causa di mancanza di liquidi, brividi, infezioni mal di testa, nausea, vomito, pressione bassa, profonda debolezza e svenimento.
Bisogna fare attenzione anche se il sole sembra non esserci
Le raccomandazioni della dottoressa Angela Ferrari tendono a prevedere qualsiasi valutazione presa sotto gamba. A tale proposito precisa che gli avvelenamenti da sole possono sussistere anche in quelle giornate che sembrano essere senza sole per cielo nuvoloso. I raggi UV sono sempre presenti e vengono filtrati ugualmente dalle nuvole. L’avvelenamento da sole inoltre, può non essere il solo artefice di tali disagi. Anche lampade e lettini abbronzanti potrebbero essere molto pericolosi per la pelle e provocare l’insorgenza di una problematica.
I soggetti a rischio. Ecco chi sono
Ad essere maggiormente esposti a questi avvelenamenti sussistono particolari soggetti affetti già da alcune patologie. Tra questi rischiano coloro affetti da diabete o malattie cardiovascolari. Anche chi assume farmaci quali tetracicline o sulfamidici che rappresentano due classi di antibiotici usati per il trattamento di svariate infezioni batteriche rischiano sintomi più seri. A rischio ci sono anche i soggetti con un fototipo basso. Quindi, persone con pelle e occhi chiari, capelli biondi o rossi. Proteggersi è possibile facendo uso di creme solari adeguate ed evitando esposizioni prolungate ai raggi solari. Nel caso in cui si venisse colpiti da questo avvelenamento è possibile, nella maggior parte dei casi, curarsi a casa.