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martedì, Maggio 7, 2024
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Cambia di nuovo il pagamento del canone Rai, le novità allo studio del Governo Meloni

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“Si prendono in considerazione una pluralità di ipotesi di modifica inerenti al Canone Rai. Queste le parole anticipatarie di una possibile riforma rispetto ad alcuni costi ad oggi vigenti. L’intenzione proviene dal ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti che, in audizione in commissione di Vigilanza, ha sottolineato questa possibilità.

Possibili cambiamenti 

Dopo avr convocato uno specifico tavolo presso il Mef, il ministro leghista delucida i caratteri di una possibile riforma che andrà a convertire alcuni asptti del Canone Rai. La finalità è quella di applicare uno sgravio sul versante economico. Tra le proposte in procinto di analisi, paticolare attenzione è determinata dalla scorporazione di una quota, integrta, ad oggi, nel pagamento del Canone, relativa ad alcuni investimenti regolati dalla Rai. Tra questi sussiste la promozione di una buona capacità trasmissiva; oltre a questa sezione ve ne sono tante altre che complessivamente gravano sul pagamento effettuato dagli spettatori. Si tratta secondo le dichiarazioni del ministro di circa 300 milioni annui che verrebbero posti a carico della fiscalità generale, riducendo il canone di abbonamento.

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Quali presupposti cambiano per il Canone Rai?

Solitamente si correla, in modo ristrettivo, il pagamento del Canone Rai al possesso di un apparecchio televisivo. Eppure con le moderne modalità di fruizione è possibile garantire e usufruire dei servizi Rai anche tramite altre metodologie. Piattaforme come RaiPlay garantiscono, infatti, la visione dei contenuti anche attraverso differenti device. Qualora il presupposto diventasse il possesso di un’utenza telefonica mobile, si avrebbe un aumento della platea, in quanto si approfitterebbe della densa concentrazione dei dispositivi mobili al fine di disperdere i costi e attuare quindi una riduzione del costo pro capite del canone Rai.

“Grazie alla diffusione di apparecchi elettronici come tablet e smartphone sarà possibile disporre di molti più utenti. Le piattaforme digitali estenederanno le trasmissioni a molte più persone diminuendo considerevolmente le spese disposte dal Canone Rai. Basti pensare che oggi il canone risulta pagato da 21 milioni di utenti e le utenze telefoniche attive sono circa 107 milioni. Queste alcune delle riflessioni di Giancarlo Giorgetti.

Il ruolo della bolletta per Giorgetti

“Il canone Rai collegato alla bolletta energetica risulta un onere improprio. La scelta di mettere il canone in bolletta ha rappresentato il sistema più semplice possibile per incassare e ridurre il tax gap. Al fine di andare incontro alle richieste Ue il paese è caduto nella valutazione della sottrazione dalla bolletta di altri oneri impropri, ovvero quelli legati ai costi per la denuclearizzazione. Se il canone non verrà più pagato con la bolletta elettrica servirà reperire 1,8 miliardi circa dalla fiscalità generale. Così facendo si pagherà più o meno in base alle aliquote di reddito”.

 

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