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mercoledì, Maggio 8, 2024
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Camorra a Caivano, il clan Angelino e gli appalti del Comune: “‘O russ deve avere una bella paliata…”

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“Una figura, quella di Peluso Carmine, che agiva utilizzando il proprio ruolo di assessore  per segnalare al clan ed avvicinare gli imprenditori impegnati in lavori pubblici sul territorio di Caivano, ai quali veicolava le richieste estorsive per conto del sodalizio, e dai quali poi il gruppo camorristico riscuoteva le somme di denaro”. Cosi i magistrati descrivono una delle figure centrali dell’inchiesta sull’infiltrazioni della camorra nel Comune di Caivano. Secondo le indagini l’esponente della giunta, delegato ai Lavori Pubblici, Manutenzione della città, Ecobonus, Energie Rinnovabili del Comune di Caivano, faceva da tramite tra la politica e la malavita, “agendo palesemente per conto degli altri affiliati al clan per avvicinare gli imprenditori vincitori cli appalti pubblici affinchè versino somme a titolo di estorsione”

Nel giugno 2022 viene captata una conversazione tra il boss Antonio Angelino alias “Tibiuccio”, CIPOLLETTI Giovanni e VOLPICELLI Massimiliano, nel corso della quale gli interlocutori parlano di alcune estorsioni da pone in essere, in particolare, in danno di un’impresa impegnata nei lavori di un plesso scolastico sito all’interno delle palazzine (Parco Verde ndr). A proposito di questi lavori, il Cipolletti afferma di aver già provveduto a bloccare tutto e che l’indomani lo avrebbero messo in contatto con “il perno principale” fornendogli i nomi di “quelli del Comune”, aggiungendo che per questi lavori “dovevano dargli i soldi”, perchè gli Assessori avevano già ricevuto la loro “mazzetta”. Nell’occasione ANGELINO Antonio, nel ribadire il concetto: “certo che devono darci i soldi”, mostra di conoscere l’Assessore di riferimento (per i lavori alla scuola), “ … quello l’assessore ai lavori Carmine “o’russ” quello è … inc … ”  , ovvero Peluso Carmine e aggiunge che è stato questi a segnalargli i lavori presso il plesso scolastico.

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Nel luglio 2022 viene registrata un’altra conversazione tra Cipolletti Giovanni, Volpicelli Massimiliano e “O’ Russ”  da identificarsi in PELUSO Cannine, Assessore ai LL.PP.). I due incrociano Peluso per strada. Cipolletti Giovanni alla sua vista esclamava: “O’Russ deve avere una bella paliata se non ci dice le cose a noi”. Dalla conversazione emergeva dunque che Cipolletti e Volpicelli erano soliti rivolgersi a “O’ russ” per avere informazioni sui lavori edili e le gare di appalto comunali, nonché su alcune determine emesse dall’Ente Comunale di Caivano. In particolare la loro attenzione veniva focalizzata sui lavori della Villa Comunale e sui lavori di rifacimento dell’asfalto stradale.

Peluso, in maniera dettagliata, riferiva ai suoi interlocutori, in merito alla “Villa Comunale”, che i lavori non erano ancora iniziati e, alla richiesta di Cipolletti di sapere il nome della ditta, Peluso rispondeva che si trattava di un’impresa di Teverola; a tale affennazione Volpicelli rispondeva che il titolare, comunque, doveva adempiere agli obblighi nei loro confronti, facendo riferimento alla dazione di una somma a titolo estorsivo (VOLPICELLI: “deve venire da noi però”). Netta ed esplicita era la replica del PELUSO che, sul punto, riferiva di aver già riportato “l’imbasciata” (PELUSO: “eh gli ho fatto già l’imbasciata”). CIPOLLETTI raccontava poi al PELUSO un episodio in cui Giamante (poi identificato nel consigliere comunale di maggioranza ALIBRICO Giovanbattista) fu schiaffeggiato e subito dopo andò a prendere i soldi e “gli portò tutte le imbasciate buone”, e il PELUSO rispondeva che tra i suoi compiti vi era quello di messaggero, non quello di esattore (PELUSO: “campa 100 anni, allora io porto l’imbasciata, ognuno fa quello che … io non posso andare a prendere i soldi non sono io l’addetto”). Cipolletti proseguiva il dialogo raccontando alcuni episodi risalenti agli anni 2011/2012 allorquando era affiliato al clan “SAUTTO-CICCARELLI” e c’era una persona di Pascarola, della quale forniva solo il nome (Vincenzo), che riportava loro informazioni sugli appalti e sulle ditte incaricate. PELUSO, dal suo canto, mostrando di essere ben a conoscenza delle dinamiche interne al clan, chiariva quali fossero le conseguenze per chi non si piegava alle richieste estorsive: (PELUSO: “quando io ti dico .. hai fatto il servizio, basta, poi non vogliono fare il dovere? ognuno si comporta …. poi ti acchiappi le conseguenze”), mentre il CIPOLLETTI replicava “uno di quello che va in ospedale, nelle gambe, tutti quanti verranno a per loro (ndr. spontaneamente) “).

PELUSO a questo punto confermava il modus agendi del gruppo criminale di appartenenza: “allora chi viene qua, chi viene qua si deve sapere comportare altrimenti non lavora più nessuno” …. “forse non è chiaro, perché io devo lavorare per far crescere il paese e voi dovete fare le cose vostre, basta”.) La conversazione tra i tre continuava, e il CIPOLLETTI chiedeva informazioni sulla gara dell’asfalto; PELUSO rispondeva che non avevano ancora fatto la gara.

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Antonio Mangione
Antonio Mangionehttp://www.internapoli.it
Giornalista pubblicita iscritto dalll'ottobre 2010 all'albo dei Pubblicisti, ho iniziato questo lavoro nel 2008 scrivendo con testate locali come AbbiAbbè e InterNapoli.it. Poi sono stato corrispondente e redattore per 4 anni per il quotidiano Cronache di Napoli dove mi sono occupato di cronaca, attualità e politica fino al 2014. Poi ho collaborato con testate sportive come PerSempreNapoli.it e diverse testate televisive. Dal 2014 sono caporedattore della testata giornalistica InterNapoli.it e collaboro con il quotidiamo Il Roma
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