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venerdì, Marzo 29, 2024
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«Cancellare il nome Rinaldi dal rione», la tattica stragista dell’ ‘uomo nero’ dei Mazzarella

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E’ una vera e propria strategia della tensione quella inaugurata da qualche mese a questa parte dai Mazzarella nei confronti dei Rinaldi. Un modus operandi messo in pratica dal 35enne reggente (originario di San Giorgio a Cremano) che ormai tutti tra i vicoli del Mercato e delle Case Nuove chiamano ‘uomo nero’. Nonostante gli ultimi arresti eseguiti nei confronti dei Mazzarella (tra gli arrestati spiccano con il ruolo di promotore organizzatore Francesco MazzarellaFrancesco Barattolo, Luigi Bonavolta e Raffaele Donadeo, l’accusa per tutti è di associazione camorristica), gli uomini della cosca di San Giovanni a Teduccio non sembrano voler arretrare e avrebbero come unico obiettivo quello di liquidare una volta e per tutti i Rinaldi. Tra i vicoli si mormora che l’uomo nero abbia dichiarato di voler «eliminare tutti coloro che portano il cognome Rinaldi». E così via all’intensificarsi delle azioni armate e delle stese come testimoniato dai fatti degli ultimi due giorni.

Prima una bomba carta contro l’abitazione di Pasquale Diffido (attualmente detenuto). Boato che ha scosso il rione Mercato quattro sere fa. La deflagrazione ha rotto i vetri del portone di ingresso e danneggiato l’entrata. Secondo gli investigatori l’innalzamento del livello di tensione sarebbe tutto da attribuire a questo giovane ras che avrebbe avuto le redini del comando direttamente dagli eredi del sodalizio con l’obiettivo dichiarato di cacciare tutti coloro che in questi anni si sono rafforzati alle spalle proprio di quelli di San Giovanni a Teduccio. Lo scoppio è avvenuto in via Gian Battista Manso all’angolo con via Padre Ludovico da Casoria una delle piazze di droga più redditizie della città, una piazza in quota Rinaldi. Una bomba che ha preceduto l’ennesima stesa a via Ravello dove abitano alcuni parenti del boss Ciro Rinaldi ‘My way’. A terra gli uomini della Scientifica hanno sequestrato 27 bossoli calibro 9×19 e 9×21, a dimostrazione che hanno fatto fuoco almeno due pistole. Indagini affidate ai poliziotti del commissariato San Giovanni-Barra.

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