Candele disposte a terra formando un cuore e palloncini bianchi e con il suo nome fatti volare al cielo con un piccolo sottofondo musicale allo scoccare della Mezzanotte del 10 aprile. I familiari di Ugo Russo hanno omaggiato così, nel giorno in cui avrebbe compiuto 16 anni, il ragazzo morto perché colpito da due proiettili sparati da un carabiniere fuori servizio nel tentativo di rapina che Ugo tentò di compiere insieme ad un complice nella notte tra il 29 febbraio e il 1 marzo scorsi in via Generale Orsini a Santa Lucia.
Alcuni familiari di Ugo si sono riuniti nella sera tra il 9 e il 10 aprile dinanzi all’abitazione di vico Rosario a Portamedina, piccola deviazione di Salita Paradiso nel quartiere Montecalvario, dove il ragazzo viveva insieme ai fratelli e ai genitori, per accendere le candele e far volare i palloncini. Una piccola cerimonia durata pochi minuti e organizzata dalla famiglia Russo che risiede in buona parte proprio in Salita Paradiso. Per dovere di cronaca, oltre al racconto dei fatti, va comunque tenuto conto come le uscite dai propri domicili in questo periodo di emergenza da Coronavirus sono consentite soltanto per motivazione valide riguardanti la cura della persona per motivi di salute, l’assistenza a familiari malati e per lavoro e non per altre circostanze tale da prevedere assembramenti. E questo va affermato rispettando sempre il dolore di una famiglia che ha preso un congiunto, al di là di quelle che siano state le circostanze.
