Aveva il controllo assoluto dello spaccio nel parco Fiordaliso, mostrava tutta la sua determinazione con i fornitori di droga e aveva avuto il permesso dal boss Michele Mazzarella detto ‘o fenomeno. Questo è il profilo di Carmela Miranda che guidava il gruppo di Somma Vesuviana insieme al marito Rosario De Bernardo e a Clemente Correale. I tre sono accusati dalla Dda di Napoli di aver diretto e organizzato le varie piazze di spaccio, occupandosi della distribuzione di cocaina, hashish e marijuana ai gestori delle piazze di spaccio di Somma Vesuviana dal novembre 2023 al giugno 2024.
Dal novembre 2023 al giugno 2024 gestivano anche la contabilità dei soldi illeciti, dirigevano la rete di spacciatori al dettaglio, assicurando la distribuzione della droga sul territorio e raccogliendo i proventi delle vendite. Inoltre il gruppo di Somma Vesuviana aveva contatti sia con i fornitori appartenenti al clan Mazzarella che con coloro che si occupavano di vendere al dettaglio la droga nelle varie piazze di spaccio. L’avidità di Miranda emergeva in un’intercettazione telefonica nella quale chiedeva un carico di marijuana a Salvatore Di Caprio: “Io vorrei fare di tutto e di più”.
Il sistema dello spaccio e il placet del boss Mazzarella
Il sistema articolato dello spaccio, svelato dalle intercettazioni, era diretto da Mazzarella che assicurava al gruppo il sostanziale monopolio all’interno ed all’esterno del Parco Fiordaliso. Alla luce della sua caratura criminale, il capoclan del Mercato autorizzava Di Caprio e il suo braccio destro Fabio Civita a vendere la droga a De Bernardo e a Miranda dopodiché i coniugi la giravano ad altri spacciatori del parco.
Dopo l’arresto di Di Caprio, avvenuto il 30 gennaio 2024, i tre ras prendevano il controllo, con il placet di Mazzarella, delle attività e assumevano ogni decisione a patto di doversi rifornire dal narcos mazzarelliano Fabio Annunziata alias Masaniello. La coppia chiudeva anche nuovi accordi per dare la droga ai vari titolari delle piazze della zona tanto da imporre il pizzo settimanale di 400-500 circa euro, destinando poi parte dei soldi al clan Mazzarella ed ai suoi detenuti, così come promesso al boss.