E’ tornato in libertà dopo quasi 2 anni e mezzo di carcere Ferdinando Di Lauro, imprenditore di San Cipriano d’Aversa che nel 2016 finì in carcere dopo le accuse dell’ex boss dei casalesi Antonio Iovine, diventato collaboratore di giustizia.
L’uomo è stato assolto dal tribunale di Napoli Nord per l’accusa di associazione camorristica, turbativa d’asta con il metodo mafioso. Detenuto nel carcere di Secondigliano, Di Lauro si è sempre dichiarato innocente, ma solo ieri c’è stato il definitivo riconoscimento della sua estraneità ai fatti contestatigli sulla base delle parole dell’ex boss del sodalizio dell’agro aversano.
Come si legge da Il Mattino, per la Dda di Napoli, tra il 2007 e il 2011 grazie alle «amicizie» nel Comune di Aversa, Di Lauro sarebbe riuscito ad aggiudicarsi l’appalto da 21 milioni per la realizzazione dell’Area Pip. In realtà, l’appalto ricade nel periodo in cui il sindaco ad Aversa era Domenico Ciaramella, il quale – durante la fase dibattimentale – ha testimoniato nell’aula di giustizia di Napoli nord, spiegando di non aver mai ricevuto pressioni per i lavori dell’area Pip.