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sabato, Maggio 11, 2024
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Casertana-Giugliano a porte chiuse: la decisione del Prefetto di Caserta

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Niente tifosi per il derby Casertana-Giugliano in programma alle ore 20:45 di lunedì prossimo 18 dicembre allo stadio “Pinto”. Il Prefetto di Caserta la settimana scorsa ha notificato il provvedimento al club rossoblu dopo che l’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive aveva indicato la gara come connotata da profili di rischio.
Una decisione assurda e priva di fondamenti visto che tra le due tifoserie non esiste nessuna rivalità e che nel corso dei precedenti incontri non si sono mai verificati incidenti. Sarebbe stato opportuno chiudere solo il settore occupato dai tifosi locali responsabili degli incidenti avvenuti con la tifoseria foggiana e permettere agli altri di assistere al derby.
Una riflessione a questo punto rimane d’obbligo: provvedimenti di questo tipo vanno indubbiamente a distruggere la bellezza del calcio. Le tante chiacchere delle istituzioni sul “calcio senza tifosi” dove sono andate a finire. Forse è arrivato il momento di prendersi qualche responsabilità: punire severamente i tifosi responsabili di incidenti e di non penalizzare anche coloro che con questi incidenti non hanno la minima responsabilità.
Nell’ambiente giuglianese c’è molto rammarico per il divieto della trasferta di Caserta. Si ripete a distanza di un anno la stessa decisione presa in occasione del derby Avellino-Giugliano di disputare la partita a porte chiuse. Ed anche quella volta la decisione fu presa per incidenti accaduti in una gara precedente (Foggia-Avellino). Ed ancora una volta furono i tifosi giuglianesi a pagarne le conseguenze. E poi per non parlare dei due pesi e due misure. Il derby Benevento-Avellino, ad alto rischio, si è giocato a porte aperte mentre il derby Casertana-Giugliano, senza rivalità tra le opposte tifoserie e senza incidenti in passato, si giocherà a porte chiuse.
La riflessione più triste è che i tifosi gialloblu, anche per le restrizioni adottate nelle ultime gare interne per il settore distinti, stanno incominciando a disertare lo stadio. Si è passati dai 3.000 spettatori con il Catania ai 750 con il Monterosi.
Giocare senza spettatori è la fine del calcio e la fine di ogni progetto per le società di serie C che hanno nel capitale umano la risorsa più preziosa per continuare a fare calcio. Oggi tutti gli stadi, anche quelli della serie C, sono dotati di video sorveglianza, tornelli, posti a sedere numerati (anche se in molti stadi non vengono occupati dalle persone assegnatarie) e tanti altri strumenti per identificare i soggetti violenti.
Non si capisce come alcune frange di tifosi, note a tutti, riescono ancora ad entrare negli stadi con fumogeni, bombe carte ed altro materiale pericoloso. E come non si riesca a debellare questo fenomeno. Bisogna prendere ad esempio i provvedimenti adottati dal governo inglese che negli anni ’80 riuscirono a liberare gli stadi dagli hooligans. Se non si adotteranno misure più severe per i tifosi violenti sarà la fine del calcio in Italia
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