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Caso Garlasco verso la svolta, il legale di Stasi: “C’è qualcosa di devastante”

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Il delitto di Chiara Poggi, avvenuto a Garlasco nel 2007, continua a far discutere, anche in piena estate. A 18 anni dai fatti e con Alberto Stasi condannato in via definitiva a 16 anni per l’omicidio, si moltiplicano i dubbi e le polemiche. Il suo avvocato, Antonio De Rensis, è tornato a parlare del caso nel podcast Bugalalla, rilanciando con forza la questione dell’“Ignoto 3”, la traccia genetica maschile rinvenuta sulla scena del crimine e non appartenente a Stasi. “Il DNA di Ignoto 3 è potenzialmente devastante. Prevedo un autunno molto caldo”, ha dichiarato De Rensis, convinto che la vicenda possa diventare “il caso giudiziario più clamoroso della storia italiana” per il numero e la gravità degli errori commessi.

Dubbi sull’impronta 33 e sull’orario della morte

Al centro delle polemiche c’è anche la controversa impronta 33, potenzialmente attribuibile ad Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara Poggi e mai formalmente indagato nella fase iniziale delle indagini. “Se non dovesse risultare inquinata, allora diventerà un problema enorme per tanta gente”, afferma De Rensis in un’intervista a Filorosso.

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Altro nodo cruciale: l’orario della morte di Chiara, collocato in una finestra temporale di soli 23 minuti in cui Stasi non aveva un alibi. “È un’impresa molto difficile – commenta il legale – e siccome l’allarme fu disattivato in quell’arco, quella è diventata l’ora del delitto. Ma sono pronto a elencare decine di incongruenze”.

In attesa dei nuovi esami

A ottobre sono attesi i risultati dell’incidente probatorio che potrebbe chiarire l’origine della traccia di Ignoto 3 e fare luce su nuove possibili responsabilità. De Rensis sottolinea: “Questa nuova indagine non è una sconfitta, ma un atto di coraggio e verità. Se c’è tanto dolore, la prima colpa è di chi ha ucciso Chiara. Ma subito dopo vengono gli errori di chi ha condotto male l’inchiesta”.

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