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domenica, Giugno 16, 2024
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Chi sono i fratelli Frattasio, la storia di ‘Mixed by Erry’: dal successo per i disco pirata al carcere

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L’arte di arrangiarsi, il sogno di fare il dj, l’aspirazione a scrollarsi di dosso la povertà e poi l’idea, il talento, la creatività: è la quintessenza della napoletanità la storia di Mixed by Erry, una vicenda vera della Napoli della seconda metà degli anni ’80 diventata quasi una leggenda metropolitana. Sydney Sibilia, il regista di Smetto quando voglio e L’isola delle rose, l’ha fatta propria ed diventata un film.

Mixed by Erry, in sala con 01 Distribution dal 2 marzo in 350 copie, racconta un periodo storico preciso e ne fa una commedia divertente. Con una coincidenza su cui fare tutti gli scongiuri del caso: lo striscione di Mixed by Erry a Forcella sponsorizzava la festa per il secondo scudetto del Napoli nel 1990.

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“Ero un cliente abituale delle bancarelle, come tutti i ragazzi degli anni ’80 compravo le musicassette mixate, le compilation, a Salerno dove sono nato, ho il cassetto pieno ancora e così i miei amici. Ad un certo punto mi è venuta voglia di conoscere di più di questa etichetta ed è così che ho scoperto una storia unica che valeva un film”, racconta Sibilia al cinema Modernissimo a Via Toledo all’anteprima del film.
Enrico Frattasio è uno dei tre figli di un ‘operatore di commercio’: la sera tutta la famiglia prepara un tè che trasferito in bottiglie diventa magicamente un Jake Daniel’s, un whisky da vendere ai turisti a Piazza Garibaldi, il classico pacco alla Totò. Lui però è diverso, sogna di fare il dj e riesce a farsi assumere in un negozio di elettrodomestici del rione e nel retrobottega per gli amici comincia a realizzare, da amante della musica, delle musicassette compilate a suo gusto e arrotonda lo stipendio. E’ un successone prima tra amici e poi ovunque: con i suoi fratelli mette in piedi un’impresa che diventerà un’etichetta potente, tutta basata sui mixtape. La storia vuole che al festival di Sanremo le cassette Mixed by Erry fossero sul mercato a gara ancora in corso. Soldi a palate e poi il tonfo, l’arresto per l’illegalità del business. Da lì l’antipirateria in Italia prese il via, come ha ricordato oggi la Fimi sottolineando che dietro l’apparente innocuo fenomeno di costume c’erano gravi reati e che per la camorra il commercio di cassette pirata era secondo a stupefacenti e contrabbando.

“Allora la musica si possedeva fisicamente, tante famiglie a Napoli – sottolinea all’ANSA Sibilia – sopravvivevano con il contrabbando di sigarette, l’idea di Enrico Frattasio con l’incisione di compilation di musicassette divenne un’alternativa per tanti, le bancarelle erano piene, la fila con le richieste di personalizzazione infinita”. All’apice del business con i Mixed by Erry lavoravano ben 100 persone, “ma il mio Erry – spiega Luigi D’Oriano, il giovane esordiente che interpreta il creativo del gruppo – voleva solo fare il dj”.

La ricostruzione della Forcella dell’epoca, con tutti i dettagli vintage della Napoli di Maradona e del boss Giuliano (“ma nel film, tiene a dire Sibilia, non c’è uno sparo e la camorra è solo minimamente nello sfondo”) e la colonna sonora sono una delizia. “Per noi questa storia è una storia di fratellanza, un’avventura di ragazzi che si vogliono bene e una storia di famiglia che si sostiene e che non è avida, non campa per i soldi ma solo per vivere. E pure con una sua etica – prosegue Sibilia – come facciamo vedere nel finale in cui la famiglia è riunita sul divano sgualcito di sempre”.     I tre giovani protagonisti – D’Oriano, Giuseppe Arena, Emanuele Palumbo – sono tutti al primo film, con loro Francesco Di Leva, implacabile poliziotto, Fabrizio Gifuni, discografico milanese che si innamora dell’intraprendenza dei ragazzi, Cristiana Dell’Anna la mamma, Adriano Pantaleo il papà. Prodotto da Groenlandia con Rai Cinema con un budget medio, il film ha avuto una preparazione durante il Covid: “Ne abbiamo approfittato – dice Sibilia – per rinchiudere con la scusa in una casa qui a Napoli i tre giovani attori e così farli diventare inseparabili fratelli”.

La storia finì male, 4 anni e mezzo di carcere, le musicassette non ci sono più e neppure i cd, “se all’epoca la pirateria musicale era allegramente tollerata soprattutto a Napoli, oggi – dice il regista e produttore di Groenlandia Matteo Rovere – è legiferata ampiamente e noi del cinema, Sibilia compreso, ne siamo state vittime. Il film non sottovaluta affatto il reato, ma per noi è anche una grande storia etica di una famiglia che si arrangia e cerca di ingegnarsi per uscire dalla povertà. Una famiglia lontana dall’avidità con un ragazzo di grande talento, voleva fare il dj in un posto come Forcella, non esattamente privilegiato. Trovare un posto nel mondo è la sottotrama: Mixed by Erry è un film sul sogno americano ma ambientato a Napoli”.
Una curiosità: il vero Enrico, classe 1972, si è rifatto una vita: non fa il dj, ma ha una piccola azienda di scatole.

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Antonio Mangione
Antonio Mangionehttp://www.internapoli.it
Giornalista pubblicita iscritto dalll'ottobre 2010 all'albo dei Pubblicisti, ho iniziato questo lavoro nel 2008 scrivendo con testate locali come AbbiAbbè e InterNapoli.it. Poi sono stato corrispondente e redattore per 4 anni per il quotidiano Cronache di Napoli dove mi sono occupato di cronaca, attualità e politica fino al 2014. Poi ho collaborato con testate sportive come PerSempreNapoli.it e diverse testate televisive. Dal 2014 sono caporedattore della testata giornalistica InterNapoli.it e collaboro con il quotidiamo Il Roma
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