Da una banale discussione per chi dovesse sedersi prima al tavolino del bar alla maxi rissa. E’ quanto accaduto nel corso della mattinata di ieri, domenica 23 marzo, all’esterno del bar “Franco”, notissimo locale di Fuorigrotta sito in viale Augusto.
“Ci stavo prima io”, scoppia la maxi rissa fuori al noto bar di Fuorigrotta per i posti a sedere
Stando alle testimonianze raccolte, due donne erano sedute ai tavolini del bar quando, probabilmente anche a causa di vecchie ruggini, sono venute alle mani. È bastato uno sguardo di troppo, una banale discussione per chi dovesse sedersi per prima, per scatenare il caos.
La rissa si è poi allargata quando i compagni, gli amici e i mariti delle due donne sono intervenuti per prendere le parti dell’una o dell’altra, dandosele di santa ragione. A questi si sono poi sommate altre persone che hanno tentato invano di separare i litiganti.
I residenti in zona, spaventati, hanno immediatamente allertato il 112. Sono intervenute anche numerose volanti della Polizia, che non senza difficoltà hanno poi sedato la rissa. Successivamente, riferiscono i titolari del bar, la polizia ha acquisito le immagini delle telecamere per chiare l’effettiva dinamica di quanto accaduto. Tutti i protagonisti venuti alle mani si sono poi denunciati a vicenda.
Il racconto del proprietario del bar: “Noi totalmente estranei alla vicenda”
“Noi siamo completamente estranei alla vicenda – dice il proprietario del bar Franco -. Purtroppo sui gruppi Facebook di Fuorigrotta ho letto tante bugie che io stesso ho dovuto smentire rispondendo pubblicamente ai commenti fatti. Dicono che nel bar sono entrate delle persone con casci integrali per compiere non si sa quale azione punitiva. Dicono che mio zio che lavora con me e che ha settant’anni era armato di coltello. Nulla di tutto ciò corrisponde al vero. Abbiamo abbassato le saracinesche solo perché non volevamo che chi stava facendo la rissa ci distruggesse il bar e all’arrivo della polizia le abbiamo rialzate e fornito agli agenti tutte le informazioni a nostra conoscenza. Non conoscevamo quelle due donne”, conclude il titolare.
