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sabato, Aprile 20, 2024
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Clamoroso a Poggioreale, detenuto chiama i carabinieri col cellulare: “Mi minacciano”

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L’assurdo episodio del detenuto di Poggioreale che in possesso illecito di un telefonino chiama i carabinieri, è stato denunciato dal Sindacato Polizia di Penitenziaria. Il detenuto era illecitamente in possesso di un cellulare e grazie a quest’ultimo è riuscito a telefonare ai Carabinieri denunciando delle “minacce”.

La telefonata del detenuto

In una delle celle del carcere di Poggioreale è “andato in scena” un episodio che ha dell’assurdo. Un detenuto ha, dalla sua cella, telefonato i Carabinieri e il Garante dei detenuti per denunciare delle minacce che avrebbe ricevuto. Non è ben chiaro quale sarebbe il mandante di queste minacce.

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A raccontare dell’episodio è Aldo Di Giacomo, segretario generale del sindacato che da giorni è impegnato in un digiuno per denunciare la situazione nelle carceri italiane. “Un detenuto di Poggioreale nella serata di ieri ha telefonato dalla cella a carabinieri e al Garante dei detenuti per segnalare di ‘aver subito minacce’, non si sa bene da chi” spiega Di Giacomo.

Il commento di Di Giacomo 

Il segretario generale continua poi parlando della gravità della telefonata del detenuto. “Siamo di fronte a un caso eclatante e gravissimo, della diffusione di telefoni cellulari a Poggioreale come in tantissimi istituti del Paese che provocano gravi pericoli. Si pensi all’uso che ne fanno i capoclan e i più pericolosi criminali per impartire ordini agli uomini dei clan sui territori oppure come riprovano tanti episodi di cronaca per minacciare cittadini e persino compiere estorsioni“. “È del tutto evidente che non basta aver inserito, dall’ottobre 2020, il reato per chi introduce o detiene all’interno di un istituto penitenziario telefoni cellulari o dispositivi mobili di comunicazione, a differenza del passato quando era derubricato a semplice illecito disciplinarecontinua.

Servono pene più severe perché chi introduce il cellulare se la cava con una sanzione amministrativa o con pene irrisorie e chi lo usa non ha nulla perdere. Sarebbe sufficiente innalzare nel minimo a quattro anni la pena in modo da disincentivare seriamente il fenomeno“. “L’alternativa per lo Stato è dotare di ogni cella di un comodo impianto telefonico tanto per contribuire al clima, per boss e capi clan, da albergo a quattro stelle” conclude poi duramente.

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