Confisca della Finanza al Clan Mallardo. I Finanzieri dei Comandi Provinciali della Guardia di Finanza di Bologna e di Rimini hanno confiscato, in esecuzione di una misura del Tribunale di Rimini, immobili, quote societarie, rapporti bancari e compendi aziendali. Tutti beni riconducibili a tre società ubicate tra le province di Rimini, Pesaro – Urbino e Napoli, del valore di 700 mila euro.
Confisca al clan Mallardo
I beni confiscati, già sottoposti a sequestro ad aprile dello scorso anno, erano nella disponibilità di 61enne nato a Giugliano. E’ ritenuto un soggetto “socialmente” pericoloso e considerato una figura di spicco nel panorama criminale della riviera romagnola. Ed, in particolare, delle province di Pesaro e Rimini. Numerosi i precedenti penali da cui è gravato: bancarotta fraudolenta, estorsione, usura, trasferimento fraudolento di valori, abusivo esercizio di attività finanziarie, violazioni penal-tributarie e riciclaggio.
Il provvedimento rappresenta l’epilogo di articolate indagini condotte dalle Fiamme Gialle dei Nuclei di Polizia economico finanziaria di Bologna e Rimini. Ai sensi del cd. “Codice Antimafia”, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bologna. Gli accertamenti hanno consentito di acclarare la pericolosità sociale del 61enne del clan Mallardo. Aveva stretti legami in particolare con il clan dei “Mallardo”, come emerso anche dalle dichiarazioni rese da un collaboratore di giustizia. Le investigazioni patrimoniali hanno permesso di accertare una marcata “sproporzione” tra i redditi dichiarati dal soggetto e dal proprio nucleo familiare e il patrimonio mobiliare e immobiliare nella sua effettiva disponibilità. L’eccedenza è stata quindi sottoposta a confisca in quanto ritenuta il frutto delle attività illecite.
Un altro precedente sequestro
Terreni, appartamenti, anche attività commerciali come rivendite di fuochi d’artificio e di noleggio automobili. Tutto, secondo gli inquirenti, riconducibile al clan Mallardo di Giugliano. Destinatario del provvedimento fu lo scorso aprile genero di Francesco Mallardo, detto Ciccio ‘e Carlantonio, capoclan attualmente detenuto. I beni erano intestati a lui e alla moglie e secondo le indagini sono stati acquistati con denaro proveniente dalle attività illegali.