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venerdì, Marzo 29, 2024
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Clan Mallardo, il Riesame ‘libera’ Ciccarelli: carcere confermato per Michele Olimpio

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Ordinanza annullata per Giuseppe Ciccarelli, ras del clan Mallardo finito nell’inchiesta contro il racket di inizio Giugliano. Il tribunale del Riesame di Napoli (Ottava Sezione, collegio F) ha accolto l’istanza dell’avvocato Marco Sepe ed ha annullato nel merito il provvedimento nei confronti di Ciccarelli, che però resta detenuto per precedenti reati. Confermata invece l’ordinanza nei confronti di Michele Olimpio, Francesco Mallardo e Lyudmyla Pylypenko. 

Nei giorni scorsi ordinanza annullata per difetti di forma anche nei confronti di Marco Ruggiero e Raffaele Napolitano. 

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L’inchiesta

I fatti sono inerenti al 2017, quando la reggenza del clan Mallardo era nelle mani di Michele Olimpio. Nei guai sono finiti anche Antonio Tesone, Ciccarelli e tanti  gregari, affiliati e fiancheggiatori del clan, che si era riorganizzato dopo gli arresti dei boss. Nei guai sono finiti anche Tesone, Ciccarelli e tanti.

Dalle indagini è emerso che il reggente del clan, durante i giorni di permanenza a Giugliano, organizzava summit con gli altri affiliati e gestiva i proventi delle attività illecite che confluivano in una cassa comune da cui gli affiliati attingevano denaro sia per il proprio sostentamento che per quello dei detenuti e delle loro famiglie. Lo stesso indagato, secondo le emergenze investigative valutate dal gip, è, quindi, divenuto capace di aggregare attorno a sé una serie di affiliati per il tramite dei quali gestiva le attività criminali, in particolare le estorsioni ai cantieri edili, sia nel territorio cittadino di Giugliano che nei territori di Licola, Varcaturo e Lago Patria.

Il principale indagato, Michele Olimpio, già condannato alla pena di trent’anni per omicidio, stava momentaneamente scontando la pena in regime di detenzione domiciliare (motivata da ragioni di salute) in un comune del Piemonte ed era stato autorizzato a recarsi per alcuni giorni al mese a Giugliano per sottoporsi a cure odontoiatriche. Per giustificare la sua assenza in occasione di un controllo dei carabinieri nell’abitazione dove era ristretto in detenzione domiciliare, l’uomo aveva presentato un falso certificato medico scritto da un dentista compiacente che pure è stato arrestato.

Per la gestione del clan, lo stesso si avvaleva, tra gli altri, anche dei suoi familiari più stretti tra cui la moglie, una delle sorelle e il cognato, arrestati perché raggiunti da gravi indizi di partecipazione all’organizzazione. L’individuato reggente del clan si impegnava sia nella risoluzione di conflitti interni, gestendo i rapporti con il gruppo scissionista delle “palazzine” di Giugliano, sia nel consolidare gli storici rapporti del clan Mallardo con i clan napoletani dei Contini e Licciardi che con lo stesso costituiscono l’Alleanza di Secondigliano. Dalle indagini emergevano, inoltre, alcune fittizie intestazioni di beni. In particolare un’agenzia di scommesse, di fatto riferibile al reggente del clan ma formalmente intestata alla nuora e gestita dal figlio, e altri beni fittiziamente intestati a prestanome. Tutti i beni sono stati sottoposti a sequestro preventivo.

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Antonio Mangione
Antonio Mangionehttp://www.internapoli.it
Giornalista pubblicita iscritto dalll'ottobre 2010 all'albo dei Pubblicisti, ho iniziato questo lavoro nel 2008 scrivendo con testate locali come AbbiAbbè e InterNapoli.it. Poi sono stato corrispondente e redattore per 4 anni per il quotidiano Cronache di Napoli dove mi sono occupato di cronaca, attualità e politica fino al 2014. Poi ho collaborato con testate sportive come PerSempreNapoli.it e diverse testate televisive. Dal 2014 sono caporedattore della testata giornalistica InterNapoli.it e collaboro con il quotidiamo Il Roma
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