«Guai a chi la tocca». Poco più, poco meno. Furono queste le parole del ras Salvatore Donadeo all’indomani della spedizione punitiva contro Paolo Capodanno a San Giovanni a Teduccio, un’azione che ha portato all’incriminazione di alcuni soggetti raggiunti dieci giorni fa dall’ordinanza di custodia cautelare che ha portato in carcere diversi esponenti dei Mazzarella. Tra questi (spedita ai domiciliari) c’era anche Raffaella Boccia che ce l’aveva con Capodanno perchè quest’ultimo aveva intrapreso una relazione sentimentale con una donna in precedenza legata ad un esponente del gruppo, Vincenzo Santaniello.
Il raid fu cruento: 14 colpi esplosi ad altezza d’uomo contro il negozio al cui interno c’era anche un bambino di soli due anni solo sfiorato dalle schegge dei vetri distrutti. Dopo quell’episodio e la ‘sfida’ lanciata sui social dallo stesso Capodanno intervenne in prima persona Donadeo (in quel momento il reggente del clan) che chiese alla controparte di ‘mettere tutto a tacere’ specie quando era venuto a sapere che i Capodanno erano stati convocati dalle forze dell’ordine. Secondo il racconto di una delle testimoni, Donadeo, avrebbe inviato un messaggio per ‘sistemare le cose’ temendo eventuali ritorsioni contro la donna e facendo leva sul suo ‘peso’ all’interno del clan. Non sapeva che la sua utenza telefonica era stata già messa sotto controllo permettendo agli investigatori di ricostruire l’intera vicenda e di dare un nome e un volto ai responsabili.