Ogni anno, come di consueto, la redazione del Sole 24 Ore ha reso nota una classifica dell’indice di criminalità registrato nelle varie città italiane – fondandosi su dati raccolti dal Viminale, in base alle denunce sporte in tutte le 106 province nazionali durante il 2024. Da questa lista, emergono buone notizie per Napoli, che scende in 13esima posizione, con circa 132.499 denunce di reato presentate in totale nel 2024. Insomma, vale a dire 4.478 ogni 100mila abitanti – con un calo di ben 3.306 denunce rispetto all’anno precedente. Invece, in vetta alla classifica, sembra che la città maggiormente attraversata da fenomeni criminali sia Milano. Seguono, poi, Firenze e Roma – rispettivamente al secondo e al terzo posto.
Napoli al 13esimo posto, ma indossa la maglia nera per estorsioni e contrabbando
Tuttavia, esaminando con una lente di ingrandimento più accurata le varie categorie di reato, si può constatare come l’area metropolitana e l’hinterland del capoluogo campano indossano la maglia nera per denunce di estorsioni e di contrabbando. Inoltre, si sottolinea anche come la provincia partenopea si collochi al terzo posto per numero di furti di autovetture. Invece, per quanto concerne la micro-criminalità di strada, si rileva un leggero aumento dell’1,7%. Intanto, si registra un incremento del numero degli arresti: nel 2024 in Italia sono state denunciate o arrestate 828.714 persone, in aumento del 4% sul 2023, ma in calo del 3% rispetto al 2019.
Una fotografia della Campania: la posizione di tutte le altre province. Benevento una vera e propria “isola felice”
Inoltre, risulta essere interessante anche la fotografia che questa classifica scatta di tutte le altre province campane: la provincia di Caserta si colloca al 43esimo posto, e in seconda posizione al livello di usure. A seguire, in 52esima posizione si colloca Salerno – e al settimo posto per contrabbandi – mentre Avellino a 89 – e al sesto posto per segnalazioni di incendi. Infine, singolare è il caso di Benevento, che occupa la terzultima posizione su 106 province. Insomma, una vera e propria “isola felice” all’interno del quadro regionale campano; solo Potenza e Oristano riescono a fare di meglio del Sannio.
La mappa geografica nazionale del crimine
Ancora, a destare un’enorme preoccupazione, è la mappa geografica del crimine su tutto il territorio nazionale: oltre Milano, Firenze e Roma, infatti, altre quattro città italiane rientrano nella top ten dei luoghi con più denunce segnalate dall’autorità giudiziaria ogni 100mila abitanti. Tra queste, si individuano Bologna, Torino, Venezia e Genova. Cresce, infatti, il peso di queste aree ad alta densità sul volume totale degli illeciti: il 47,9% dei crimini nel 2024 è stato rilevato nelle 14 città metropolitane, un’incidenza in netto aumento negli ultimi anni rispetto ad una media del 44% – praticamente stabile – tra il 2009 e il 2019.
La complessità delle aree metropolitane
“Durante il giorno le città metropolitane spesso raddoppiano, rispetto ai residenti, il numero di persone che le attraversano per turismo, lavoro o studio“, ha commentato il ricercatore dell’osservatorio Transcrime dell’Università Cattolica di Milano Marco Dugato. Del resto, l’analisi della classifica dei dati del Viminale non può prescindere da questa dimensione, che pone le premesse per maggiori ”opportunità criminali”, sia in termini di vittime che di autori di reati. “Nelle aree densamente popolate c’è poi una maggiore complessità: la convivenza su larga scala genera maggiori conflitti. Basti pensare, per fare un esempio, ai luoghi di aggregazione della vita notturna, che spesso alimentano problematiche sul fronte della sicurezza e sono meno frequenti in zone rurali o piccoli paesi“, ha concluso Dogato.
Francesco Greco: “Necessari maggiori presidi notturni e investimenti nei servizi di videosorveglianza”
E, di sicuro, le azioni di contrasto alla criminalità possono maggiormente concretizzarsi in segnalazioni e denunce. Sul tema, ha tuonato l’ex procuratore di Milano Francesco Greco – oggi con delega alla sicurezza presso il Comune di Roma – analizzando i dati della capitale, ma sempre mantenendo un occhio critico complessivo sull’intera penisola. Le critiche riguardano principalmente, infatti, la mancanza di servizi di videosorveglianza e di presidi durante le ore notturne anche da parte della Polizia. Per quanto, infatti, i dati restituiscano con una certa chiarezza il contesto nazionale, spesso si affronta la dinamica con gli occhi bendati, a causa della mancanza di dati sui reati commessi. Dati che si rivelerebbero fondamentali al fine di impostare azioni mirate di contrasto. Necessari sono, dunque, maggiori investimenti per diminuire il degrado all’interno delle aree dismesse e implementare il controllo del territorio.

