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venerdì, Aprile 26, 2024
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Comitiva di amici distrutta nel tragico incidente, 4 vittime: Giorgia l’unica sopravvissuta

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Un’auto con quattro ragazzi finita in un canale a Jesolo forse dopo l’urto con un’altra macchina, uno schianto a Cesena e diversi incidenti in altre città. Ancora sangue sull’asfalto delle strade italiane nel sabato sera, che stavolta segna numeri pesanti con rari precedenti: il bilancio è di dodici giovani morti, tra cui due minorenni. A Cesena ci sono state quattro vittime e a Jesolo se ne contano complessivamente cinque a causa di due diversi incidenti stradali.

L’episodio più grave nella cittadina veneta, dove sono morti quattro giovani, tre ragazzi e una ragazza tra i 22 e i 23 anni, è ancora da chiarire. La vettura su cui viaggiavano è finita nel canale Cà Nani dopo la perdita di controllo del mezzo da parte del conducente, forse caduto in acqua dopo essersi scontrato con una macchina. La polizia municipale ha ascoltato una persona che potrebbe essere coinvolta nell’episodio: la sua auto presenterebbe segni compatibili dell’urto con un’altra vettura. Subito dopo l’incidente i primi soccorsi sono stati dati da alcuni ragazzi stranieri di passaggio, riusciti a portare a riva la giovane ferita, l’unica ad essersi salvata, e altri tre ragazzi che sono morti subito dopo. Le vittime sono Giovanni Mattiuzzo, Eleonora Frasson con Leonardo Girardi e Riccardo Laugeni. Quando i vigili del fuoco con l’autogru hanno agganciato l’auto estraendola dall’acqua, è stato recuperato il corpo dell’ultima persona rimasta all’interno.

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Tragedia di Jesolo, Giorgia è l’unica sopravvissuta: «Ci hanno urtato, siamo volati via»

Erano inseparabili da quando erano ragazzini (tenerissimi, dicono gli amici). Ora non più: Riccardo Laugeni è morto con Giovanni e con Eleonora e Leonardo, fidanzati, mentre Giorgia è sopravvissuta. Un miracolo e un’angoscia per una ragazza che piangerà per sempre quella notte maledetta. Giorgia Diral, 22 anni, di Musile di Piave, è l’unica scampata alla strage di via Pesarona, a Ca’ Nani di JesoloSbalzata dalla macchina, sfuggita incredibilmente al pauroso schiantodelle lamiere contro l’acqua del canale, poteva affogare in due metri d’acqua.

Ma dall’altra parte della strada alcuni giovani stranieri di passaggio hanno visto la scena, si sono fermati, sono scesi per le sponde del canale e l’hanno tirata a riva. Giorgia ha trovato dentro di sé una manciata di lucidità e ha fatto in tempo a fornire un dettaglio importante alle forze dell’ordine: «Ci hanno urtato, siamo volati via». Poi è stata portata all’ospedale di San Donà di Piave. Non è ferita gravemente ma è pesantemente sotto choc. Le è già stato assegnato un supporto psicologico; l’aiuterà a sciogliere il gorgo d’angoscia e il groviglio di interrogativi.
 
Al Pronto soccorso ha continuato a chiedere di Riccardo e di Eleonora, la sua amica del cuore, e poi degli altri: hanno cercato di tenerla calma. È seguita dai medici e assistita dai genitori, Paolo Diral e Roberta Boso, e dal fratello minore. In ospedale a San Donà fin dal mattino si sono accalcati parenti, coetanei, conoscenti. Papà e mamma praticamente non l’hanno mai lasciata e hanno dato ordine che non sia avvicinata da nessuno, se non dai parenti stretti e dagli inquirenti che si occupano del caso. In reparto arrivano persone di corsa, le facce tirate. Escono poco dopo, bianchi in volto, mormorando: «Come reagirà quando avrà capito cosa è successo?».

Giorgia Diral, 22 anni, diplomata ragioniera, è impiegata in una ditta della zona industriale di Noventa, non distante dal noto outlet. Abita a Musile di Piave con i genitori e il fratello Christian. I genitori da una quindicina d’anni gestiscono il Burcio, ristorante molto conosciuto in centro a Noventa. Ieri il locale avrebbe dovuto essere aperto, ma la normalità è stata spazzata via: sulla porta un cartello con scritto Chiuso per lutto.

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