Il Napoli archivia la bella vittoria contro l’Atalanta e mette la freccia direzione Qarabag, in occasione della quinta giornata della “League Phase” della Champions League in programma al “Maradona” domani sera alle 20:45.
Non una data qualsiasi, quella di domani, per Napoli e i napoletani. Cadrà, infatti, il quinto anniversario della morte di Diego Armando Maradona: e Antonio Conte, nella conferenza stampa pre-partita, ha annunciato grande battaglia e di fare di tutto per portare a casa i tre punti e una vittoria da poter dedicare al “Pibe de Oro”.
Le parole di Conte in conferenza stampa
Così Conte ha parlato della prestazione contro l’Atalanta e della situazione al gruppo squadra in generale: “Serve recuperare energie e forze, la partita con l’Atalanta ha portato ad un dispendio energetico importante, contro squadre di questo tipo devi fare partite intense per non fare fatica. La nostra lo è stata, ci portiamo dietro la positività della prestazione e del risultato. Questo porta morale ed energia positiva, e dobbiamo portarcele domani sapendo che sarà una partita importante. Domani è uno step di rilievo per la Champions, ci arriviamo col morale e la positività giusta: dovremmo dare tutto ciò che abbiamo”.
E poi ancora: “Io penso che l’Atalanta sia stata una partita chiara: hanno giocato cinque giocatori nuovi, sei con Elmas entrato dalla panchina. Penso che siano abbastanza coinvolti, devono esserlo perché devono per forza di cose crescere ancora di più, viste le indisponibilità di tanti. Bisogna sfruttare queste situazioni proprio per migliorare e cercare di coinvolgere tutti di più”.
Sugli infortuni: “Mettiamoci nella lista anche Meret, che è il portiere degli scudetti. Sicuramente per ogni allenatore ci sono cose che puoi controllare, come il lavoro, la preparazione di allenamenti e partite. Ci sono cose che non puoi controllare, ovvero chi hai a disposizione. Da inizio anno abbiamo dovuto e continuiamo a fare di necessità virtù per sopperire ad assenze importanti. I calciatori vanno in campo e fanno la differenza, ma detto questo dobbiamo cercare soluzioni, di portare la situazione migliore per gestire questi momenti. Ad inizio anno ad oggi li stiamo gestendo, mi auguro che giri un po’ a nostro favore per avere scelte più vaste e non inseguendo situazioni particolari”.
Come stanno Hojlund, Rrahmani, Gilmour e Spinazzola
Su Hojlund e Rrahmani: “Li ho cambiati, erano sostituzioni tecnico-tattiche. Anche Amir veniva da due partite intense in nazionale, aveva fatto un ottimo primo tempo spendendo tante energie. Per Hojlund vale lo stesso, aveva dato tutto”.
Come stanno Gilmour e Spinazzola? “Per quanto riguarda loro mi piacerebbe a volte che ne parlassero i medici delle situazioni sugli infortunati, sono più specializzati ed appropriati. Non sono infortuni muscolari, se mi chiedete i tempi di recupero oggi ancora non so”.
Situazione Lukaku: “Per la Roma rispondo subito, non è pronto. Romelu ha da lavorare, sull’importanza sua sappiamo quanto vale. È un giocatore riconosciuto a livello internazionale. Lui dà tanto, sia quando gioca sia quando non gioca ed è nello spogliatoio: è uno dei più carismatici, averlo recuperato da questo punto di vista, dato che si è dovuto curare in Belgio, è importante perché sono situazioni in cui devi metterti l’elmetto in emergenza, e tutti possono dare un contributo. Chi con la presenza, chi invece può andare in campo”.
La prestazione di Neres e Lang e la difesa a tre
Su Neres e Lang: “Io farei una distinzione: Noa è arrivato quest’anno, David già c’era e lo scorso anno in tante partite è stato decisivo, non scopriamo un giocatore nuovo che non conoscevamo. Sicuramente contro l’Atalanta c’è stata una ottima prestazione realizzativa, hanno segnato entrambi. Ora bisogna continuare, l’Atalanta è il passato e ora c’è una nuova partita domani. C’è da dare risposte e c’è da dare conferme, bisogna saperlo”.
Sulla difesa a tre: “Sicuramente la svolta è figlia delle emergenze, visto il centrocampo da far giocare a due per avere dei cambi in panchina. Elmas poteva darci una alternativa pur non essendo propriamente un centrale. Meglio parlare di centrocampo a due, servirà continuare e fare di necessità virtù, per presentare sempre una squadra organizzata. Non basta cambiare i numeri ed il sistema, devi lavorarci su per fare in modo che giochino tutti al meglio. Spesso e volentieri le squadre possono difendere in un modo e attaccare con un altro sistema”.

