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sabato, Aprile 27, 2024
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Coronavirus. “Pronti a un nuovo picco superiore a fase 1”. Arcuri: “Siamo fiduciosi”

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Il commissario per l’emergenza Domenico Arcuri in video audizione alle Commissioni Finanze e Attività produttive della Camera ha rilasciato alcune dichiarazioni in merito all’evoluzione del contagio da coronavirus e ai suoi sviluppi futuri

Quanto all’evoluzione della malattia, Arcuri fa sapere che con i ventilatori e le terapie intensive “siamo attrezzati a reggere picchi anche superiori a quelli della prima fase dell’emergenza; l’apocalisse non la regge nessuno, ma siamo tutti convinti che non ci sarà”. “Abbiamo ora circa 1.980 posti occupati in terapia intensiva su una disponibilità di 9 mila, abbiamo distribuito 4.200 ventilatori e potremmo raddoppiare il numero in pochi giorni – aggiunge -, ma non solo per ora non servono, ma non sappiamo dove saranno gli eventuali maggiori focolai” nella Fase 2. “La previsione di distribuzione dei ventilatori è già nei nostri magazzini e attendiamo per darli alle regioni una non auspicata ripresa dei contagi che sarà possibile dopo l’allentamento delle misure – ha spiegato Arcuri -. La quantità di ventilatori ci rassicura per una eventuale ripresa non clamorosa del virus”. “I posti in terapia intensiva – ha aggiunto – erano circa 5.200 a inizio crisi, ora sono oltre 9 mila; i posti nei reparti di malattie infettive e pneumologiche da circa 30 mila che erano si sono moltiplicati per 6. Tutto ciò è compatibile con un andamento dell’epidemia che resta nei picchi che ha avuto all’inizio della tragedia – conclude il commissario -, se assumesse, come nessuno pensa, dimensioni apocalittiche, nessun sistema sanitario al mondo potrebbe reggere”.

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Il commissario ha poi spiegato che “l’Italia sta gestendo l’emergenza in paragone ad altri Paesi con modalità e strumenti largamente sufficienti a fronteggiarla, purtroppo non c’è alcuno strumento in grado di sconfiggerla”. Arcuri ritiene che “la seconda caratteristica della crisi è la sua natura, perché limita ma non azzera le attività economiche quando va bene, impedisce le stesse attività quando va male, impedisce la mobilità delle merci e delle persone”. “La terza caratteristica è che la crisi è globale, ha un impatto sulle relazioni economiche tra i Paesi. L’Italia ha approcciato alla crisi con i pregi ma anche i difetti strutturali che ha, con la sua dimensione del debito ma anche del risparmio – ancora il commissario -. La crisi è assolutamente eccezionale quanto a durata e caratteristiche globali. Lo strumento messo in campo dal governo è di grande significato quanto a dimensioni, valutare se sufficiente o necessiti di altri interventi ha a che fare con una valutazione impossibile, ossia sapere quanto durerà ancora l’epidemia.

Rispetto alle forniture dei dispositivi di protezione individuale Arcuri sottolinea che “alla fine dell’estate potremo liberarci di questo fardello (gli acquisti all’estero, ndr) e dire che abbiamo il 100 per cento di dispositivi di protezione individuale (dpi) prodotti in Italia, al momento è un quarto. Penso che in 40 giorni non io, ma gli italiani abbiamo fatto un buon lavoro”.

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