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venerdì, Maggio 10, 2024
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“Così funziona a Napoli, può capitare a tutti”, la frase choc del fratello di Francesco Pio Valda

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“Non è un problema. Del resto anche mio padre è stato ucciso sotto casa sua. Come dovrei guardare le persone? È normale. Così funziona, può capitare a tutti”. Queste le parole choc del fratello di Francesco Pio Valda, in carcere per l’omicidio di Pio Maimone sul lungomare di Napoli.

La Procura di Napoli e il Tribunale del Riesame non concordano con la versione fornita da Luigi Valda sul motivo del litigio che ha portato all’omicidio di Francesco Pio Maimone. Infatti, secondo le indagini della Procura, la lite non è stata solo causata dal pestone involontario, ma è stata alimentata dalla contrapposizione tra due gruppi appartenenti a fazioni criminali differenti, uno vicino alla criminalità di Barra e l’altro a quello del Rione Traiano. Pertanto, il Tribunale del Riesame ha confermato la custodia in carcere per l’indagato, includendo l’aggravante mafiosa.

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Il Tribunale del Riesame, presieduto da Pietro Carola, ha accolto le valutazioni della giudice per le indagini preliminari Maria Luisa Miranda, la quale ha descritto una situazione in cui “giovani rampolli delle consorterie criminali” si contendono il controllo di specifiche aree della vita notturna al fine di imporre la loro presenza criminale come spiega Fan Page. Qualsiasi intrusione nel territorio da parte di individui provenienti da altri quartieri viene vista come un insulto e il più piccolo screzio può diventare un’opportunità per azioni violente.

Il giorno successivo all’omicidio avvenuto agli chalet di Mergellina, le conversazioni intercettate in carcere tra Luigi Valda, fratello del presunto assassino, e due donne della famiglia rivelano il motivo del litigio che ha portato agli spari: un giovane avrebbe accidentalmente calpestato le scarpe di Francesco Pio Valda. Tutti sono concordi nel definire questo motivo come assurdo e Luigi Valda afferma che i giovani coinvolti non sono lucidi e che si è trattato solo di una lite tra loro, auspicando che non venga applicata l’aggravante del metodo mafioso.

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