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Crolla l’affluenza alle urne nell’area a Nord di Napoli, a Giugliano al voto solo il 38,38%

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Non c’è solo la disaffezione alla politica tra le ragioni per cui l’affluenza nei seggi di Veneto, Campania e Puglia è crollata. C’è soprattutto un contesto che – se paragonato a quello di cinque anni fa, in piena pandemia – è completamente diverso e che porta oggi a dati impietosi.

Come si poteva prevedere, cala ancora l’affluenza in Campania, già bassa ieri durante il primo giorno di voto. Secondo i dati del Viminale, alle ore 15, alla chiusura delle urne ha votato il 42,17% degli aventi diritto, contro il 53,39% registrato alla stessa ora nella precedente consultazione. I dati sono suscettibili di variazioni poiché non tutte le 5.825 sezioni in Campania hanno inviato il loro numero di affluenza.

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Crolla l’affluenza alle urne per esempio a Giugliano dove il dato è più basso di quello regionale, infatti sono andati al voto il 38,38% quasi la metà rispetto al 2020 quando però c’erano anche le Amministrative e andarono alle urne il 64,35%. Una differenza del 26% in meno. 

Melito fa registrare un dato allarmante sul fronte della partecipazione democratica. Alle ultime elezioni regionali l’affluenza è scesa dal 53,66% al 38,81%, con una perdita di circa 15 punti percentuali rispetto alla precedente tornata elettorale. Tradotto in numeri assoluti, significa che circa 4.000 cittadini hanno scelto di non recarsi alle urne.

A Mugnano rispetto al 70, 5% del 2020 sono andati alle urne il 44,50%. A Marano al voto il 40,67% rispetto al 49,91% di 5 anni fa. A Qualiano al voto il 46,53% rispetto al 55,12%. Al voto il 45,68% a Villaricca rispetto al 55,21 del 2020.

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