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martedì, Maggio 14, 2024
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Dalla truffa sul RdC all’usura, sequestrati a Napoli 92mila euro in contanti appartenenti al gruppo criminale

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Quella saltata fuori dopo l’accurata indagine condotta dalla Guardia di Finanza è la più grande truffa sul Reddito di Cittadinanza messa in atto, ma non è tutto. I membri del gruppo criminale, che hanno messo in piedi la truffa, si erano dati anche all’usura, prestando soldi a chi ne aveva bisogno e arrivando a minacciare le vittime qualora i termini di scadenza non fossero stati rispettati.

Scoperto anche un giro di usura dopo la truffa sul RdC, sequestrati 92mila euro appartenenti al gruppo criminale

Il sodalizio avrebbe posto in essere anche altre attività illecite, come l’esercizio abusivo di attività finanziaria e la concessione di prestiti ad un tasso usurario variabile dal 30% ad oltre l’800% a 15 soggetti in difficoltà finanziaria, talvolta con minacce e violenze nei confronti delle vittime quando non rispettavano le scadenze dei pagamenti.

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A riscontro di ciò, in sede di perquisizione, sono stati sottoposti a sequestro appunti manoscritti, denaro contante per circa 92.000 euro, nonché assegni bancari e titoli cambiari per un totale di circa 158.000 euro.

Su queste basi, quattro indagati sono stati oggi sottoposti alla custodia cautelare in carcere e due agli arresti domiciliari. Contestualmente, è stato eseguito il sequestro preventivo di disponibilità finanziarie nonché di beni mobili e immobili per un ammontare complessivo di circa 90 mila euro. Nel corso delle indagini, erano già stati sequestrati l’intero capitale sociale e il complesso aziendale delle società degli indagati.

Il modus operandi della banda criminale

[DAL NOSTRO ARCHIVIO] – I cittadini stranieri, dopo aver ottenuto il beneficio, utilizzavano le carte Postepay RdC per effettuare acquisti presso un unico esercizio commerciale, spesso nello stesso giorno e in orari ravvicinati.

L’esercizio commerciale in questione era la sede operativa di una consorteria criminale che consentiva ai cittadini di eludere le prescrizioni del Reddito di Cittadinanza.
I cittadini simulavano l’acquisto di prodotti alimentari, ricevendo in cambio la restituzione in contanti della somma pagata, decurtata di una percentuale trattenuta dai promotori del sodalizio.

I promotori utilizzavano false fatture per giustificare il volume anomalo delle vendite e reinvestivano i proventi dell’illecita attività in immobili.

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