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domenica, Maggio 26, 2024
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Dalle difficoltà al sogno che si realizza, la storia del pizzaiolo Jason Corvino

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Uno su mille ce la fa. La storia di Jason Corvino può essere sintetizzata così, un’infanzia vissuta in un quartiere difficile dove la criminalità era all’ordine de giorno. Difficoltà che però sono state anche lo sprono per non mollare mai ed emergere, soprattutto grazie alla famiglia che lo ha cresciuto con sani valori e buoni esempi.

Jason è diventato papà molto giovane, infatti aveva appena 18 anni. Si è dovuto fin da subito rimboccare le maniche ed ha iniziato a lavorare per amore del nonno e del padre, poi mano mano è venuta la maturità, le responsabilità, la crescita e la consapevolezza. Grazie agli insegnamenti del padre ha imparato un lavoro “che mai rinnegherò, perché nella sua umiltà, mi ha fatto fare le ossa forti e mi ha reso quello che sono oggi”, dice.

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Come ti senti oggi?

“Un uomo consapevole del significato della parola sacrificio! Dall’edilizia al mondo della pizzeria, sembrerebbe esserci un abisso, eppure non è così!
Nella mia vita c’è stato sempre qualcosa da impastare, fosse stato il cemento o la farina…
Il passaggio dall’una all’altra cosa però è stato tutt’altro che facile”.

Poi cosa è successo?

La forza e la spinta per trovare la voglia che mancava è arrivata da mio nonno che purtroppo mi ha lasciato. Insieme a lui sono andato via anch’io, la mia voglia, è andato via il pilastro della mia vita, il mio rifugio. Sapevo che senza di lui non era più la stessa cosa, allora mi sono rimboccato le maniche per suo amore ho tolto la maglia da muratore ed ho indossato il grembiule da pizzaiolo. E se oggi sono apprezzato per quello che faccio e soprattutto merito dei miei cari che mi hanno tramandato valori inestimabili. 

Com’è stato iniziare la professione di pizzaiolo?

Sono tornato a casa con zaini pieni di magliette e pantaloni sporchi di farina e pomodoro da lavare, sono tornato stanco e affamato ma mai lamentato. Ho guardato la prima volta il cornicione alzarsi e sono rimasto cosi, senza inghiottire e nè sputare.
Ho lavorato senza essere retribuito, ho rinunciato alle miglior feste, viaggi e bagni, il giorno rosso sul calendario è un giorno ormai come tanti per me. Mi sono sottomesso sotto molte persone, ho ricevuto richiami su richiami e cattiverie a non finire. Sono tornato a casa con mani nere del forno e screpolate dal freddo di un motorino delle consegne. Leggo, studio, consulto e imparo ancora e ancora senza mai fermarmi. Ho sognato, sperato e creduto e ci sono riuscito. 

Com’è il presente?

Ora in 10 anni ho costruito quello che avevo sempre sognato mi sono realizzato come non mai tutti i miei sogni con costanza e sacrificio sono diventati realtà. Ho ancora tantissima strada da fare ma come mi è stato insegnato testa bassa e pedalare. Oggi sono papà di 3 splendide bambine e marito di una moglie fantastica e posso solo dire grazie! Un grazie in particolare va anche a Ciro, il mio braccio che ha sempre creduto in me e mi ha dato la forza per affrontare tutto, spalla e spalla. 

 

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