Dopo aver ottenuto un consistente sconto di pena arriva un’altra buona notizia per Michele Di Mauro, giovane ras figlio del ‘colonnello’ dei Contini Paolo Di Mauro conosciuto negli ambienti criminali con l’appellativo di ‘o nfermier. I giudici della Corte d’Appello di Napoli, accogliendo in pieno la tesi del suo difensore, l’avvocato Giuseppe Perfetto, hanno concesso al giovane i domiciliari fuori regione da scontare in provincia di Frosinone. Il suo legale ha convinto i giudici puntando sul fatto che le esigenze cautelari per il suo assistito si fossero di fatto attenuate. Di Mauro, insieme a Ciro Contini ed altri componenti della paranze di quest’ultimi, avrebbe partecipato ad una stesa contro i Mazzarella culminata poi nel suo arresto. Il raid avvenne nell’ottobre del 2018 con i responsabili poi bloccati dai Falchi dopo una sparatoria anche contro quest’ultimi. La Corte d’appello di Napoli (II sezione) già ridusse le pene inflitte a Ciro Contini e ai suoi gregari, arrestati all’epoca con le accuse di di detenzione e porto di armi (un arsenale composto anche da bombe artigianali) nonchè di tentato omicidio ai danni di due agenti di polizia.
Le condanne per il gruppo: c’era anche Ciro Contini
Secondo la ricostruzione effettuata dalle forze dell’ordine Contini, unitamente a Vincenzo De Vivo e lo stesso Michele Di Mauro (figlio dello storico ras della cosca del Vasto-Arenaccia Paolo detto l’infermiere) si era reso responsabile di una stesa nella roccaforte dei Mazzarella. Ne era seguito un inseguimento con gli agenti nel corso del quale De Vivo, avrebbe esploso all’indirizzo dei poliziotti diversi colpi d’arma da fuoco a distanza ravvicinata. I due venivano poi bloccati e arrestati insieme anche a Stefano Mattarello, gestore di un’officina dove il gruppo aveva nascosto le armi. Dopo pochi mesi, attraverso una serie di intercettazione e di colloqui in carcere tra Mattarello e Giuseppe Sarnataro, i magistrati erano riusciti a ricavare prove in ordine alla partecipazione al raid anche di Ciro Contini. Quest’ultimo, difeso dagli avvocati Dario Carmine Procentese e Dario Vannetiello, incassò sei anni (rispetto alla condanna di primo grado di 8 anni e 8 mesi). Vincenzo De Vivo rimediò invece 10 anni e 8 mesi (in primo grado era stato condannato a 14 anni) mentre pene ridimensionate anche per Mattarello (difeso da Claudio Davino) che passò da 6 anni e 4 mesi a 4 anni e 2 mesi, mentre Di Mauro (difeso dagli avvocati Leopoldo Perone e Giuseppe Perfetto) incassò 5 anni (a fronte però dei 7 anni e 4 mesi del primo grado). Adesso un’altra buona notizia per il giovane ras.