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giovedì, Maggio 2, 2024
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“Distendete le ali e volate lontano da questo mondo che non vi ha meritati”, la straziante lettera per Giulia e Thiago

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La lettera integrale della sorella di Giulia, Chiara Tramontano durante i funerali a Sant’Antimo della 29enne uccisa incinta al settimo mese dal compagno Alessandro Impagnatiello.

I funerali di Giulia Tramontano

Si sono svolti in forma strettamente privata i funerali di Giulia Tramontano, la 29enne incinta al settimo mese uccisa dal compagno Alessandro Impagnatiello. La sorella Chiara ha letto una lettera scritta di suo pugno, durante la cerimonia funebre che si è svolta a Sant’Antimo, in provincia di Napoli.

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La lettera

“Cara Giulia,
E’ difficile per me stare qui oggi e trovare le parole giuste. Mi sento incredibilmente vuota. Solo il dolore della tua perdita mi fa sentire che il mio cuore batte ancora. E che agonia. Sapere di essere rimasti qui senza te e Thiago, ergastolani del tempo e del dolore, barcollanti nel buio del futuro ed impauriti di non ritrovare la strada.
E tu, dove sei? E lui? Che viso ha Thiago? Scalcia? Ti sorride? Piange?
Io vi immagino così: guancia a guancia, stesi su un prato di tulipani, lui che li raccoglie e tu che ti arrabbi. E d’un tratto vi voltate verso di noi sorridendo. Ma, forse, questa è solo un’illusione che ci sottrae per un attimo alla realtà, dove il tempo scorre inesorabile, il sole soccombe alle nubi e perfino il mare ha perso la forza di infrangersi sugli scogli. Questo è il triste ritratto che si raffigura davanti ai miei occhi se penso ad una vita senza voi.

“Giulia tu hai sempre un problema, ma io ho sempre la soluzione”

Thiago, cosa daremmo per vedere il tuo viso… saresti nato a luglio, un leone come me ma con la smisurata sensibilità della tua mamma Giulia. Saresti stato coraggioso e forte come nonno Franco, ironico e socievole come nonna Loredana, gioioso come zio Mario. Amato e protetto da tutti noi, che vivevamo in funzione della tua nascita e contavamo i giorni che mancavano al nostro primo incontro.
Ma tu, Giulia, non sei solo la mamma di Thiago. Sei stata, sei e sarai sempre una donna premurosa, attenta ai bisogni degli altri prima dei tuoi, inguaribile sognatrice ed agguerrita contro la vita. Hai lasciato casa ed il meridione per garantire a te stessa piena indipendenza, una solida carriera ed una vita migliore. E chi più di me poteva capirti? Entrambe lontane da casa, ma vicine col cuore. Ti prendevo in giro e dicevo: “Giulia, tu hai sempre un problema. Ma io ho sempre la soluzione”. Eccetto questa volta, perché eravamo troppo umani per avere la forza di sconfiggere il male.

“Non avresti lasciato che nessuno ti tarpasse le ali”

Mamma e papà ti hanno sempre guardato da lontano, non senza timore, non senza preoccupazione, ma con il desiderio fermo di non essere invadenti e lasciarti vivere. Quel desiderio che ora ci fa chiedere: e se avessimo fatto di più? E se avessimo scelto noi per lei?
E no, Giulia. Io lo so che non potevamo fare di più, perché non avresti lasciato che nessuno ti tarpasse le ali, accorciasse le tue piume dorate, troncasse il vostro volo. E così tu sei diventata il martire in questa storia atroce. Il tuo nome risuonerà nel tempo e tra le mura del mondo e ricorderà all’uomo di saper lasciare andare, rispettare, proteggere, custodire, accudire, o semplicemente amare. Ora, Giulia e Thiago, voltatevi allo specchio e guardate il vostro capolavoro: quanti cuori avete portato vicino in questi giorni, quanti sconosciuti si prendono per mano grazie a voi, quante storie si intrecciano nella vostra, quanti bimbi mai nati non sono più soli, quante donne hanno trovato il coraggio di cambiare vita. Grazie a voi e al vostro sacrificio. E non stancarti mai Giulia di essere fiera di te, di guardarti con ammirazione, di compiacerti della causa che hai abbracciato, seppur involontariamente, con la tua morte.
Ed ora, su, distendete queste ali, seguite il sole e volate lontano da questo mondo che non vi ha meritati.

 

Con l’amore eterno, smisurato ed insaziabile che solo io, Mario, mamma e papà conosciamo, vi auguriamo buon viaggio. E come diceva mamma: “scrivimi quando arrivi”.

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