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giovedì, Aprile 25, 2024
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La musica, i concerti con Vasco Rossi ed il sogno americano: la storia dei Dj producer di Giugliano

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Antonio Marano e Luigi Andolfi sono due giovani e talentuosi ragazzi di Giugliano. Forse, ai più, questi nomi non diranno nulla. In realtà si tratta di  Dj Hysner e di Luis Rodriguez, che con la loro musica sono arrivati lontano.

LA STORIA

Giovani, intraprendenti e fieri di rappresentare Napoli nel mondo. I due Dj sono la rappresentazione del fatto che, inevitabilmente, chi vuole ce la fa. L’apertura del concerto di Vasco Rossi allo stadio olimpico è stato soltanto l’ultimo di una lunga serie di successi, che non sono certo piovuti dal cielo. Sacrifici e rinunce alla base del loro lavoro, senza i quali non sarebbero dove sono oggi.

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Dj Hysner e Luis Rodriguez, insieme a Vasco Rossi

 

Com’ è stato aprire il concerto di Vasco Rossi?

 

Luigi: E’ stata la mia seconda apertura al concerto di Vasco. E’ stato pazzesco, la mia prima volta allo stadio olimpico. Mi sono emozionato per essere semplicemente lì, perchè è un posto che ho sempre visto come un punto di arrivo. Quest’anno è stato diverso dagli altri, perchè ci siamo ritrovati a condividere la console. Ci siamo divertiti tanto. All’inizio non sapevamo di dover suonare insieme, quindi abbiamo dovuto improvvisare. E improvvisare ad un evento così grosso è un rischio, ma alla fine è stato un successo. Vasco, nonostante sia un dio, resta una persona molto semplice, ed è solo da apprezzare per questo.

A sinistra Luigi Andolfi (Luis Rodriguez) – A destra Antonio Marano (DJ Hysner)

Antonio: Per me è stata la terza apertura ad un concerto di Vasco, consecutivamente. Le emozioni sono sempre le stesse, anzi forse di più. Tendiamo sempre a creare emozioni più forti, e mi sento di ringraziare il nostro manager, Willy Marano, che è il personal manager di Vasco e ci ha dato l’opportunità di suonare. Vasco è una persona molto solare, e buona di cuore. E’ proprio una divinità. Quelli che vanno ai concerti non sono fan, sono proprio devoti. 

Da dove avete cominciato?

Antonio: Io ho iniziato con una console digitale, la Hercules MK2, che si connetteva al computer. La passione per la produzione di musica è venuta poi. Inizialmente miscelavo brani già esistenti, prodotti da etichette importanti, poi ho sentito l’esigenza di sviluppare un progetto personale, di creare qualcosa di mio. Anche per mostrare alle persone cosa sapevo fare e vedere la loro reazione. Da lì è partito tutto per me. 

Luigi: Ho iniziato come produttore, a 7 anni. Avevo un computer enorme, e utilizzavo un programma demo che ho ancora oggi. Un giorno io e i miei amici comprammo una rivista, e in allegato uscì questo programma. I miei genitori mi avevano fatto appassionare alla musica, così avendo trovato questo software per me è stato naturale.

Qual è stato il momento in cui la musica è diventata il vostro lavoro?

Antonio: Nel momento in cui capisci che quella cosa ti fa stare bene. Che non c’è altro che ti può far stare bene così, come quando fai la tua musica.

Luigi: Il momento in cui ho capito che dovevo spingere è stato quando ho prodotto la sigla di Gomorra. Riuscire a guadagnare qualcosa con quello che fai, creare una sorta di azienda di te stesso. Ovviamente la passione è l’ingrediente principale, se non hai quella perdi tempo. Svegliarsi la mattina e fare quello che ti piace fare, tutti i giorni, è come una chiave della felicità. 

Un aneddoto divertente che vi è capitato durante il lavoro?

Luigi: Eravamo a Matera, a fare una serata. La notte ci ritrovammo da soli in autostrada, era completamente vuota. Ci fermammo ad un bivio, perchè non sapevamo dove andare e cercavamo di capire. Era un periodo di ansia per me, e ancora oggi la macchina non mi fa stare particolarmente tranquillo. Antonio intanto mi chiedeva se secondo me dovevamo andare a destra o a sinistra, così cercando di orientarmi mi giro. E vedo un tir enorme. Ci lampeggiava, bussava e io mi faccio prendere dal panico e inizio a gridare. Gridavo ad Antonio e gli facevo ‘Accendi! Guida, devi guidare!’. Lui ancora ride…

Se non aveste fatto musica nella vita, che avreste fatto?

Antonio: Penso che avrei provato con il calcio. Lo seguo e la mia squadra del cuore è il Napoli. 

Luigi: Io avrei aperto un negozio di videogiochi. Può sembrare una risposta strana, ma in realtà ci sono molto appassionato, e penso che avrei fatto questo. 

Progetti futuri?

Antonio: Ce ne sono tanti, tantissimi. E’ uscito ora un mio disco con la Sony Music, etichetta importante a livello nazionale ed internazionale. Ho firmato un contratto con la Willy Marano Music, un’etichetta altrettanto importante in Italia. Per quanto riguarda il futuro, io ho degli obiettivi importanti, che mi auguro di realizzare. Io do il meglio, sempre e comunque. 

Luigi: Quest’anno ho vissuto notevoli cambiamenti. Ho firmato un brano con l’etichetta di Tiësto, che è uno dei migliori del mio campo. Da lì si è creato un rapporto con lui. Partire da Giugliano e arrivare a Las Vegas è incredibile. Tramite questo rapporto si possono fare una serie di operazioni discografiche, e molte, posso annunciare, sono già in atto.  

Le foto dell’intervista in redazione

Antonio Marano e Luigi Andolfi intervistati in redazione

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