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venerdì, Aprile 26, 2024
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Duplice omicidio nella sala scommesse nel Napoletano, il killer del clan si pente

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Ha ammesso di essere stato l’esecutore materiale dell’omicidio di Francesco Tafuro e Domenico Liguori, due giovani imprenditori di Somma Vesuviana, e chiede scusa.

Secondo quanto riporta il Roma infatti, Nicola Zucaro avrebbe dichiarato di essersi pentito di aver commesso il duplice omicidio: “Sono stato io, ho ucciso quei due ragazzi e se potessi tornare indietro nel tempo darei anche la mia vita per non fare ciò che ho fatto. Ho sbagliato e chiedo perdono. Voglio pagare la mia pena ma non per tutto il resto della mia vita”.

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Zucaro, 33enne, condannato all’ergastolo in primo grado, è accusato di aver ucciso i due gestori di un centro scommesse della città vesuviana il 15 febbraio 2016 per un debito di gioco di un boss locale, Eugenio D’Atri 33enne originario di Ponticelli e ritenuto dagli inquirenti il referente sul territorio del clan Cuccaro, che si rifiutava di pagare.

D’Atri frequentava spesso l’agenzia dei due giovani, abitando di fronte, ed effettuava spesso scommesse arrivando ad accumulare un debito di circa 25mila euro che non voleva più restituire.

Con l’aiuto di Nicola Zucaro e Domenico Altieri, conosciuto come Mimmo ‘o gemell e condannato in primo grado a 12 anni e diventato pentito, D’Atri riuscì a trarre in trappola i due giovani che furono poi uccisi, con 13 colpi di pistola, in una stradina di campagna a Saviano.

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