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martedì, Aprile 30, 2024
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Edwige Fenech si confessa: “Molestata più volte sul set, i miei film hot non erano volgari”

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L’attrice e produttrice Edwige Fenech ha dichiarato di aver subito più volte molestie da chi aveva potere di farla lavorare ma di non aver mai denunciato, rivolgendosi alle giovani esordienti dice: “Mirate con il ginocchio là dove sappiamo“.

Edwige Fenech ha spiegato di aver subito molestie da chi prometteva di farla lavorare e di non aver mai denunciato, in compenso però ha raccontato un episodio in cui è stata  necessaria una ginocchiata per difendersi. In una situazione in cui stava rischiando di essere violentata sessualmente il gesto l’ha infatti salvata. “Mirate con il ginocchio là dove sappiamo” dice alle giovani attrice.

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I ricordi di Edwige Fenech

Rimpiange, la Fenech, di non aver avuto la parte di Gradisca in Amarcord di Federico Fellini: “Lui mi chiamava Ubaldina e mi portava dalla sua cuoca per farmi ingrassare. Ma io ero giovane e bruciavo tutto quello che mangiavo. Alla fine ha scelto Magali Noel” così racconta in un’intervista al ‘Corriere della Sera’.

La carriera di Edwige Fenech è cominciata a 14 anni a Nizza; venne infatti fermata in strada per dire la battuta in un film. “Dovevo dire una parola che non conoscevo e non capivo e mi fecero rifare il ciak 32 volte: una figuraccia tremenda. La parola era “mantenuta”: ‘vuoi fare di me la tua mantenuta?’“. Dopo essere diventata Lady Francia e Lady Europa a 18 anni racconta: “Di nuovo, un agente mi fermò per offrirmi un ruolo, ma io e mamma ce ne tornammo a casa. Poi, arriva un telegramma: contratto pronto da firmare a Roma stop. Ci ritrovammo a Cinecittà, un mondo a noi totalmente estraneo, io non parlavo italiano. Mi dissero di firmare dove c’erano le crocette“.

“Finalmente qualcuno denunciava”

Parla poi di Pupi Avati: “Pupi si sveglia presto, come me, ma mi ha chiamato senza tener conto dell’ora in meno di fuso orario. Dovevano essere le cinque del mattino. Riconosco subito la sua voce. Penso: vorrà un’informazione. Invece, dice: ti devo raccontare una storia. Ascolto, mi commuovo. Era il copione che aspettavo da anni“.

Esprime poi la sua sulle denunce nel mondo dello spettacolo Edwige Fenech: “Finalmente qualcuno denunciava. Ai miei tempi, la parola di una ragazza non aveva valore. A me è successo più volte di essere molestata da chi aveva il potere di farmi lavorare e non ho denunciato: chi mi avrebbe creduto? Però, anche in situazioni pesanti in cui ho corso il rischio di essere violentata, sono riuscita a uscirne indenne: ho un riflesso col ginocchio che è una roba micidiale. Alle attrici di oggi consiglio di mirare col ginocchio dove sappiamo“.

I film cult

Nel punto più alto della sua carriera girava anche sette, otto film l’anno: «Avevo bisogno di lavorare e non ero schizzinosa, anche perché in Algeria non esisteva la distinzione tra film di Serie A e di serie B». La scena più cult rimane quella delle docce: «Preferivo le docce alle scene d’amore. Dopo ho avuto la fortuna di cambiare carriera, ma non rinnego niente: alcuni film cosiddetti erotici erano carini, ben fatti, con attori bravissimi». Tra queste i suoi preferiti rimangono: «Titoli a parte, Giovannona Coscialunga disonorata con onore o Quel gran pezzo dell’Ubalda tutta nuda e tutta calda».

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