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Elezioni, exploit di Porcelli e Pelliccia: chi sono gli altri consiglieri eletti dell’area nord

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E’ entrato in Consiglio regionale con un polebiscito di voti (16.515) l’ex sindaco di Casalnuovo, Massimo Pelliccia, primo in Forza Italia, assente nella versione precedente.

Casalnuovo torna, dunque, in Consiglio regionale, l’ultima volta era stata rappresentata dal compianto Antonio Peluso, battuto nel 2015 dallo stesso Pelliccia che così dava inizio alla sua ascesa politica. Niente da fare, invece, da Afragola per Biagio Castaldo e Caivano per Adamo Guarino, fermo rispettivamente a 2.817 e 7.324 voti in Fratelli d’Italia, e dalla confinante Casoria, dove Rossella Casillo (figlia dell’ex senatore Tommaso), nonostante il grande exploit (16.018 voti in A Testa Alta), è soltanto prima dei non eletti: nella stessa città fa festa al fotofinish Elena Vignati che entra in Consiglio regionale con il Movimento 5 Stelle.

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Umori contrastanti a Qualiano con Ira Fele (moglie del deputato Michele Schiano di Visconti) primissima in Fratelli d’Italia (14.788), mentre nella stessa maggioranza De Leonardis, Domenico Marrazzo (candidato nel campo largo con Mastella), finisce alle spalle del carditese Giuseppe Barra, a cui va il seggio. Sempre a Qualiano buona l’affermazione del grillino Massimiliano Porcelli (terzo non eletti con oltre 4.000 preferenze).

A Sant’Antimo a brindare è soltanto Carlo Ceparano. Il candidato ed amico di Francesco Emilio Borrelli fa il vuoto in AVS. Sconfitta amara per Armando Cesaro, che dovrà rimandare l’idea di entrare in Consiglio regionale nonostante un bottino di 15.000 voti. Restano al palo, in Forza Italia, Francesco Cammisa e Giuseppe Guarino, così come Ivana Tarantino, comunque forte del sostegno di 4.709 elettori.

Trionfo e tonfo d’altri tempi a Mugnano, con Giovanni Porcelli che blinda il posto in Regione con 20.862 voti, surclassando il collega di lista e concittadino (nonché suo ex assessore), Giovanni Chianese, che ha chiuso con appena 2.232 voti nella civica A Testa Alta.

Non porta, ancora una volta, alcun suo rappresentante in Regione la terza città della Campania. Giugliano resta fuori nonostante il gran numero di candidati: non ce la fanno Francesco Mallardo (Cirielli Presidente), Emanuele Bifaro (Fratelli d’Italia) e Stefano Palma (Movimento 5 Stelle), lontani dalle posizioni di eleggibilità.

Melito ne porta addirittura due al grattacielo del centro direzionale, grazie alla performance di Michela Rostan, capace di battere il favorito Severino Nappi e di staccarlo di oltre 3.000 voti (11.041 per l’ex parlamentare). Lascerà Palazzo San Giacomo per spostarsi a Santa Lucia, Nino Simeone, la cui elezione è stata chiara sin dalle prime operazioni di scrutinio. Niente da fare per Giuseppe Chiantese (Noi Moderati) nonostante il buon risultato personale.

Niente fuochi d’artificio a Marano. La campagna elettorale spalla a spalla con gli influencer ha provocato un effetto boomerang per Pasquale Di Fenza (Forza Italia), che ha ottenuto poco più di 1.200 voti totali. Meglio di lui Federica Visconti (figlia dell’ex sindaco Rodolfo), ma comunque a distanza siderale dalle posizioni che contano in Casa Riformista.

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