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venerdì, Aprile 19, 2024
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Ancora violenza nel carcere in Campania, testata in faccia e mazza in testa a due agenti

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Il presidente e il segretario regionale dell’Uspp Giuseppe Moretti e Ciro Auricchio rendono noti in un comunicato gli ennesimi atti di violenza che si sono consumate nel carcere di Avellino contro delle guardie penitenziarie. Due guardie penitenziarie sono state aggredite da due detenuti. I due agenti sono stati costretti alle cure ospedaliere.

Aggressione di una guardia penitenziaria al carcere di Avellino

Due detenuti, un italiano e uno straniero, hanno aggredito due poliziotti nel carcere di Avellino. Uno dei due aggressori addirittura ha tentato di colpire l’agente con un’asta di ferro che, per riuscire a schivarla, ha riportato lesioni al braccio. L’altro poliziotto, invece, è stato colpito con una testata in faccia. Entrambi sono stai portati in ospedale per cure ed accertamenti. Sfortunatamente, questo non è episodio isolato ed è solo uno de moltissimi casi di aggressione nelle carceri.

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Le dichiarazioni del sindaco e dell’Uspp

“L’altro collega è stato colpito con una testata in faccia – continua la nota – ed entrambi sono stati costretti alle cure in ospedale”. Il sindacato “dice basta alle aggressioni al personale” che “continuano a verificarsi negli istituti della Campania. Qualche giorno fa un detenuto, figlio di un boss, ha rotto il detto nasale a un agente di Poggioreale. E tutto è avvenuto, come avviene in altri istituti, nell’indifferenza totale dell’Amministrazione penitenziaria”.
Per Moretti e Auricchio “quanto sta accadendo dimostra che non si può più perdere tempo. Si corre il rischio ormai che ci scappi il morto”.
L’Uspp chiede “l’istituzione di un’unità di crisi a livello centrale e un tavolo urgente interistituzionale per introdurre modifiche normative tese a un inasprimento delle pene e delle sanzioni disciplinari”. Inoltre, concludono Moretti e Auricchio, “chiediamo la sospensione del regime di gestione aperta per i detenuti colpevoli di questi atti per ai quali debbano anche essere negati i benefici di legge”. Il sindacato infine proclama “lo stato di agitazione del personale iscritto in Campania”.

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