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sabato, Maggio 4, 2024
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Evade dal carcere con seghetto e lenzuola: è caccia al detenuto in fuga

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Ieri alcuni tre stranieri sono evasi dal carcere di Treviso, due dei quali è però stato già ripreso dalla Polizia Penitenziaria. Al momento risulta ancora in fuga Edison Pula, infatti, le autorità hanno predisposto posti di blocco ed hanno diffuso l’identikit in tutta Italia. I detenuti avrebbero tagliato le sbarre della loro cella con un seghetto e poi si sono calati con una fune.

Pula ha avuto un mandato d’arresto europeo per tentato omicidio, rapina, detenzione di materiale esplosivo e altri reati connessi al traffico di stupefacenti. Il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE “punta il dito” contro i vertici dell’Amministrazione Penitenziaria.

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L’ACCUSA DELLA PENITENZIARIA

Spiega Donato Capece, segretario generale del SAPPE: “Quel che è successo è di inaudita gravità ed è la conseguenza dello scellerato smantellamento delle politiche di sicurezza delle carceri. Il sistema penitenziario, per adulti e minori, si sta sgretolando ogni giorno di più. Ci rendiamo conto che il SAPPE denuncia da tempo che la sicurezza interna delle carceri è stata annientata da provvedimenti scellerati come la vigilanza dinamica e il regime aperto, l’aver tolto le sentinelle della Polizia Penitenziaria di sorveglianza dalle mura di cinta delle carceri, la mancanza in organico di poliziotti penitenziari, il mancato finanziamento per i servizi anti intrusione e anti scavalcamento? La politica se n’è completamente fregata. E i vertici del Ministero della Giustizia e dell’Amministrazione Penitenziaria hanno smantellato le politiche di sicurezza delle carceri preferendo una vigilanza dinamica e il regime penitenziario aperto, con detenuti fuori dalle celle per almeno 8 ore al giorno con controlli sporadici e occasionali…”.

“Sono già in corso le operazioni di polizia per assicurare la cattura anche del secondo evaso, di nazionalità albanesea, che spero venga preso quanto prima. Questa evasione è la conseguenza dello smantellamento delle politiche di sicurezza dei penitenziari e delle carenze di organico della Polizia Penitenziaria, che ha 7mila agenti in meno“, conclude Giovanni Vona, segretario nazionale per il Triveneto del SAPPE. “Smembrare la sicurezza interna delle carceri con vigilanza dinamica, regime aperto ed assenza di Polizia Penitenziaria favorisce inevitabilmente gli eventi critici, che sono costanti e continui”.

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