PUBBLICITÀ
HomeCronacaFaida in carcere tra Casalesi e Polverino, l'ex politico fece da paciere...

Faida in carcere tra Casalesi e Polverino, l’ex politico fece da paciere tra i due clan

PUBBLICITÀ

Nicola Ferraro avrebbe avuto un notevole carisma criminale sia per il suo ruolo di sinistro paciere all’interno del carcere sia per la sua bocca cucita. Il dettaglio emerge nell’ultima inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli che ha svelato il sistema degli appalti al centro del quale c’era proprio l’ex consigliere regionale. Dal 2010 il 64enne accresceva notevolmente la sua caratura criminale nella fazione Schiavone come referente nel settore degli appalti della raccolta dei rifiuti e della sanificazione ospedaliera.

Inoltre, scegliendo di non collaborare con la giustizia, Ferraro avrebbe guadagnato autorevolezza non solo all’interno del clan, ma anche fra imprenditori ed esponenti politici. Così i colletti bianchi gli avrebbero offerto piena disponibilità per costruire un sistema affaristico che puntava a infiltrarsi nei Comuni e nell’Asl della Campania.

PUBBLICITÀ

Il rispetto criminale del clan verso Ferraro

Secondo il pm della Dda, Ferraro avrebbe accresciuto il ruolo all’interno del gruppo Schiavone e agli occhi degli altri detenuti. Alcuni affiliati si sarebbero rivolti all’ex politico per sedare dissidi interni e per compattarsi nell’ambiente carcerario a fronte delle minacce di altre organizzazioni criminali. Nelle indagini svolte dai carabinieri di Caserta c’è anche un’intercettazione telefonica, captata nell’ambito di un’altra inchiesta, ottenuta grazie a una cimice piazzata nel telefono di un importante membro del clan dei Casalesi.

Il racconto intercettato 

Nel novembre del 2021 il ras venne scarcerato e dopo qualche mese, ricevette la visita di Ferraro nella casa a San Cipriano d’Aversa. Proprio nel colloquio è stata registrata una conversazione tra i due durante la quale entrambi ripercorrevano le loro vicende giudiziarie e i trascorsi in cella. Tra le confidenze reciproche, Ferraro avrebbe raccontato di un episodio vissuto nel carcere di Tolmezzo: un suo intervento avrebbe messo pace nella faida scoppiata tra i detenuti della cosca casertana e maranese.

L’ex consigliere regionale avrebbe raccontato l’esito favorevole del suo intervento grazie a: “Un poco con la mia diplomazia, un poco con la fortuna“. Martedì Ferraro è tornato in carcere per l’Appaltapoli campana, ma per lui è stata esclusa l’aggravante del 416 bis. L’ex politico in passato ha già scontato 7 anni di carcere per concorso esterno in associazione mafiosa, in quanto ritenuto vicino al clan dei Casalesi.

 

PUBBLICITÀ
Alessandro Caracciolo
Alessandro Caracciolo
Redattore del giornale online Internapoli.it. Iscritto all’albo dei giornalisti pubblicisti dal 2013.
PUBBLICITÀ