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mercoledì, Maggio 15, 2024
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Falsi incidenti nel Giuglianese, così funzionava la cricca: scena muta davanti al gip

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Scena muta stamattina al tribunale di Napoli Nord durante l’interrogatorio ai destinatari dell’ordinanza sull’associazione a delinquere finalizzata ai falsi sinistri sgominata dai carabinieri di Giugliano la scorsa settimana. Tutti gli indagati si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.

A seguito di un’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli Nord, i Carabinieri della Compagnia di Giugliano in Campania, guidati dal capitano Andrea Coratza, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare (di cui 2 agli arresti domiciliari e 6 con l’obbligo di dimora), emessa dal GIP presso il Tribunale di Napoli Nord, nei confronti di 8 persone per associazione a delinquere finalizzata alla commissione di frodi assicurative.

L’attività investigativa – condotta dai carabinieri della Stazione di Qualiano, diretti dal maresciallo Pasquale Bilancio, tra il 2016 e il 2017 anche mediante l’esecuzione di operazioni di intercettazioni telefoniche e di acquisizione di documentazione assicurativa relativa alle varie richieste di risarcimento ha consentito di raccogliere numerosi indizi circa la sussistenza di un sodalizio criminale, facente capo al titolare di una agenzia di pratiche auto di Villaricca, che era riuscito a percepire indebitamente dalle compagnie assicurative una serie di rimborsi per sinistri stradali mai avvenuti o verificatisi in circostanze diverse da quelle effettivamente rappresentate.

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In particolare, secondo l’ipotesi accusatoria avvalorata dai GIP, il sodalizio, per la liquidazione dei falsi incidenti stradali, si avvaleva di persone disponibili ad apparire come responsabili o danneggiati producendo, tra l’altro, anche certificati medici di lesioni che in reaita erano riferite a circostanze diverse da quelle rappresentate oppure a rilasciare false dichiarazioni durante i procedimenti civili instaurati nei confronti delle compagnie. Nel corso dell’attività venivano contestate circa 70 frodi in danno di diverse compagnie di assicurazione e deferiti circa 200 individui.
L’indagine manifestazione di un ben noto e diffuso fenomeno illecito, quello delle truffe assicurative, che, soprattutto nel nostro territorio, cosi gravemente incide, a danno det cittadini, sull’ingiustificato innalzamento delle tariffe. Nell’ultima ordinanza sono 22 gli indagati, tra cui pro

ARRESTI DOMICILIARI:

Antonio Pennacchio di Giugliano (difeso dall’avvocato Paolo De Angelis)

Vincenzo De Rosa di Qualiano (difeso dall’avvocato Annamaria Picascia)

OBBLIGO DI DIMORA NEL COMUNE DI RESIDENZA:

Tommaso Cinquegrano di Napoli

Felice Miraglia, di Mugnano (difeso dall’avvocato Giovanni Nappa)

Maicol Moscardino, di Napoli (difeso dall’avvocato Marco Brutttapasta)

Antonio Palma, di Mugnano (difeso dall’avvocato Giovanni Nappa)

Giuseppe Pennacchio, di Mugnano (difeso dall’avvocato Paolo De Angelis)

Giovanni Vetere, di Napoli (difeso dall’avvocato Marco Brutttapasta)

Le indagini prendevano le mosse da un controllo effettuato dai Carabinieri della stazione di Qualiano in data 16.2.16. Nell’occasione i militari fermavano un’automobile Fiat Bravocon due soggetti a bordo, tra cui De Rosa Vincenzo poi destinatario dell’ordinanza ai domiciliari. I due indagati venivano trovati in possesso di varie carte di identità risultate contraffatte. Veniva eseguita anche una perquisizione presso l’abitazione del De Rosa, nel corso della quale veniva rinvenuta e posta in sequestro copiosa documentazione (copie di carte di identità, dichiarazioni manoscritte di avvenuto sinistro, tessere postepay in originale, documenti di varia tipologia afferenti ad incidenti stradali). I ritrovamenti lasciavano pensare ad attività illecite svolte con sistematicità nel campo delle “truffe” alle compagnie assicurative, perpetrate mediante richieste di risarcimento dei danno in relazione a sinistri stradali non verificatisi, o verificatisi in termini difformi rispetto a quelli oggetto di denuncia.

L’accaduto costituiva quindi spunto per approfondimenti investigativi, svolti principalmente mediante il ricorso ad intercettazioni telefoniche e tra presenti e l’acquisizione di documentazione. Si aggiungevano le querele presentate da una serie di compagnie assicurative e la documentazione alle stesse allegata, nonché l’assunzione di sommarie informazioni da persone informate sui fatti. Venivano così accertati molteplici reati, tutti consistenti nell’invio ad una serie di compagnie assicurative di richieste di risarcimento del danno per sinistri non verificatisi, o verificatisi in maniera difforme da quella descritta. A volte alla richiesta si aggiungeva anche la predisposizione di prove false; quasi sempre, in caso di mancata adesione della compagnia assicurativa alla richiesta risarcitoria, veniva avviato un processo civile nei confronti della compagnia.

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