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sabato, Giugno 22, 2024
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Gambizzato a Napoli, Giuseppe Barretta scampò all’agguato in cui morì Vincenzo Priore

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Mattinata di sangue a Napoli dove un uomo di 39 anni, Giuseppe Barretta, è stato ferito con colpi di arma da fuoco ad una gamba da uno sconosciuto. Sull’episodio e sulla sua matrice indagano i militari del nucleo Operativo di Poggioreale, intervenuti al pronto soccorso della clinica Villa Betania dove Barretta, soprannominato negli ambienti criminali ‘o puorc, non ha saputo fornire altri particolari chiarendo di non conoscere i suoi aggressori. Eppure, stando ad alcune informazioni raccolte dai carabinieri, Barretta poco prima del raid avrebbe avuto un diverbio con una persona ancora in fase di identificazione.

I precedenti e l’agguato in cui morì Vincenzo Priore

Barretta era tornato in libertà lo scorso gennaio su disposizione del tribunale del Riesame di Napoli: l’uomo era stato arrestato nell’ambito di un’inchiesta su usura ed estorsione ad un imprenditore di Soccavo. Secondo alcune informative Barretta in passato sarebbe stato vicino ai Contini ma negli ultimi tempi non sarebbe stato fermato in compagnia di nessun esponente della criminalità organizzata. Barretta balzò agli onori delle cronache quando scampò miracolosamente ad un agguato nel corso del quale morì Vincenzo Priore, il giovane ucciso alla Masseria Cardone da due killer dei Lo Russo (Gianluca Annunziata e Luigi Mango condannati all’’ergastolo con sentenza confermata in appello nell’aprile 2022) dopo uno screzio avvenuto in una discoteca tra una comitiva legata ai ‘capitoni’ e un’altra legata ai Licciardi. Secondo la ricostruzione operata dalla pubblica accusa, a seguito di una banale lite avvenuta in discoteca tra esponenti del clan Licciardi e del clan Lo Russo a suon di bottigliate, i rampolli del clan Lo Russo avrebbero deciso di proseguire l’opera recandosi nella Masseria Cardone. Li scattò il raid che portò poi alla morte del giovane. L’omicidio avvenne il 15 novembre 2012, all’epoca dei fatti erano tutti giovanissimi: Quella sera nella discoteca Remake di Sant’Antimo ragazzi appartenenti alla famiglia Licciardi stavano festeggiando a dei tavoli posti al piano inferiore della discoteca. Al piano superiore c’erano altri ragazzi, legati ai Lo Russo e ad un certo punto i mianesi avrebbero iniziato a lanciare champagne di sotto provocando la reazione dei primi. Ne nacque una colluttazione poi sfociata in rissa all’esterno del locale. Non finì là perchè quelli di Miano vollero vendicarsi andando a sparare addirittura nella Masseria Cardone, ‘roccaforte’ dei Licciardi. In quella sparatoria Barretta fu ferito ma se la cavò, male invece andò al suo amico Priore che perse la vita.

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