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martedì, Aprile 23, 2024
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Giudice di Pace di Marano di nuovo a rischio chiusura, lettera al Ministero della Giustizia ed al Governatore De Luca

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Il comitato “Salviamo il Giudice di Pace di Marano” in una dura nota inviata al Ministero della Giustizia ed al Governatore De Luca, contesta, con fermezza, la reiterata richiesta di chiusura dell’Ufficio avanzata dal Presidente del Tribunale: “La paventata chiusura del presidio di legalità, comporterebbe la paralisi totale della giustizia nel territorio di Napoli Nord” – scrivono dal comitato in una nota a firma degli avv.ti Barbara Schiattarella, Carla Chiacchio, Loredana Granata

A tal fine è stato invocato l’intervento congiunto del Ministero e del governatore De Luca per rendere ministeriale l’Ufficio del Giudice di Pace di Marano così come già fatto per gli Uffici di Peschici e di Rodi Campano nel mese di luglio del 2021.

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IL CONTENUTO DELLA LETTERA

“Abbiamo appreso che il Presidente del Tribunale di Napoli Nord in data 07.09.2022 ha inoltrato alla S.V. Ill.ma una ulteriore richiesta di soppressione del GdP. di Marano. Ebbene tale ennesima richiesta non può che lasciare l’avvocatura e la cittadinanza del territorio sbigottiti, visto che la richiesta di chiusura è la chiara manifestazione della resa di quelle istituzioni che avrebbero invece il compito di difendere la giustizia e non di negarla. Il gdp di Marano garantisce giustizia ad un territorio di oltre 300.000 abitanti, il mandamento ricomprende, infatti, 7 Comuni ad altissima densità abitativa, tant’è che l’ufficio ha il seguente carico: 18.541 cause pendenti al 30.6 c.a. e 8.132 cause sopravvenute nel periodo. Non si tratta quindi di un ufficio periferico di modeste dimensioni, la cui soppressione troverebbe giustificazione, ma di un ufficio che, per quota soglia, avrebbe i requisiti per ritornare ad essere a gestione ministeriale e non di restare inesorabilmente esposto al rischio chiusura a seconda degli umori del presidente del tribunale di turno. L’attuale Presidente del Tribunale di Napoli Nord ha sempre manifestato apertamente la sua scarsa considerazione per l’istituzione del Giudice di Pace, ritenuta invece dal legislatore rilevante visto che ne ha ampliato le competenze sottraendole al tribunale. Nell’ultima richiesta inviata, il Presidente del Tribunale si fa addirittura portatore degli interessi del comune capofila, sostituendosi ad esso, esorbitando dalle proprie competenze limitate alla vigilanza sull’attività giurisdizionale ed amministrativa dell’Ufficio nonché alla sua gestione, con il precipuo compito, in verità completamente disatteso, di organizzare le varie attività e soprattutto di predisporre un piano concreto per eliminare o quanto medo ridurre l’arretrato che, causa pandemia covid 19, ha raggiunto ormai tempi per la celebrazione dei processi ben oltre quelli della c.d. “legge Pinto” ed anzi perseverando, nonostante la cessata emergenza sanitaria, nella ulteriore riduzione dei processi in trattazione per intromettersi nella gestione economica dell’ufficio che compete esclusivamente al comune capofila il quale, in virtù degli obblighi nascenti dalla convenzione stipulata con gli altri Comuni, ha il diritto/dovere di attivare tutti i rimedi necessari per riscuotere eventuali somme non pagate, ivi comprese le azioni giudiziarie, stranamente mai intraprese sino a oggi, mentre si è limitato a suon di note “minacciose” a riferirne al Presidente del Tribunale quasi che fosse Questi il proprio portavoce e non invece i Comuni obbligati/debitori

La richiesta di chiusura dell’ufficio e’ solo uno dei tanti provvedimenti punitivi adottati per colpire l’avvocatura, come da tempo evidenziato dal COA di Napoli Nord prima del suo scioglimento. La richiesta di chiusura e’ stata preceduta, come si accennava, da un provvedimento di forte ed ingiustificata limitazione delle udienze, circa 20 dal 12.9.2022, addirittura più restrittivo di quello adottato nel pieno del periodo pandemico, con l’Intento evidente di mettere in ginocchio il territorio (avvocatura, imprese che devono riscuotere crediti, cittadini che chiedono giustizia) in controtendenza rispetto alla politica nazionale volta ad una ripartenza economica in tutti i settori ma con grave nocumento per lo stesso Ufficio che oggi deve fare i conti con un’enorme mole di fascicoli giacenti nelle cancellerie senza alcuna possibilità di definizione. Ebbene, ipotizziamo pure la chiusura di questo ufficio giudiziario, così come chiesto al Presidente, quali sarebbero le conseguenze? Prima di tutto la paralisi della giustizia nel territorio di competenza del Tribunale di Napoli Nord, perché il gdp di Napoli Nord, balzato agli onori della cronaca come ufficio inagibile ed in forte affanno (si veda servizio di Striscia la Notizia del 4.6,22) che a stento può gestire il proprio contenzioso, e che certo non può sopportare l’accorpamento del gdp di Marano con i suoi 11 giudici ed i suoi 18.541 fascicoli pendenti.

Pertanto, “senza voler giocare sulla pelle dei cittadini”, volendo affrontare seriamente la questione, occorre fornire soluzioni che possano soddisfare la necessità giustizia di un territorio che non può essere penalizzato dalle convinzioni squisitamente personali di un singolo soggetto, fosse anche il Presidente del Tribunale. Questo e’ l’appello che l’avvocatura e la cittadinanza del territorio rivolgono al Ministero della Giustizia: operare per garantire giustizia non rendersi complice nel negarla!

La soluzione che ci sentiamo di rappresentare? Ripristinare il GdP di Marano come Ufficio Ministeriale, esattamente come e’ stato recentemente fatto per i gdp di Rodi Garganico e Peschici in Puglia, che presentavo la medesima criticità del GdP di Marano, pur essendo di dimensioni di gran lunga più ridotte. E’ doveroso sottrarre agli umori dei singoli ed alle variazioni delle condizioni economiche dei comuni del circondario, le sorti degli uffici giudiziari. Per tali motivi il Comitato Salviamo il GdP di Marano rivolge il suo appello al Ministro ed al Governatore della Regione Campania, che legge in copia, di avviare la Medesima interlocuzione che ha permesso di ripristinare definitivamente i due uffici giudiziari della Puglia valutando all’attualità se sussistono o meno i presupposti di legge per ripristinare l’Ufficio del GdP di Marano, restituendolo alla gestione ministeriale che ne garantirebbe definitivamente la perfetta funzionalità”. 

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