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venerdì, Aprile 19, 2024
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Green Pass, il Governo: “I ristoratori non devono controllare l’identità dei clienti”

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I ristoratori e gli altri gestori di attività devono controllare che i clienti siano muniti di Green Pass, ma non devono verificare la loro l’identità. È questo l’orientamento del Governo che sarà specificato nelle prossime ore con una Faq (risposta a domande frequenti) oppure nella circolare del Viminale.

Arriva dunque la precisazione del ministero dopo la protesta dei ristoratori che riguardava proprio la verifica sull’identità delle persone. Il chiarimento specifica che i gestori e i titolari dei locali non sono pubblici ufficiali o incaricati di pubblico servizio. A loro spetta solo il compito di controllare se il cliente abbia o meno il Green Pass. In caso di controllo delle forze dell’ordine se l’identità del cittadino non corrisponde a quella indicata sul certificato può scattare la denuncia per falso.

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Green Pass, le sanzioni che si rischiano

Per chi viola le regole o non effettua i controlli è prevista una sanzione da 400 a 1000 euro sia a carico dell’esercente sia dell’utente. Se le violazioni si ripetono in 3 giorni diversi, l’esercizio potrebbe essere chiuso da 1 a 10 giorni.

Green pass obbligatorio, i ristoratori si ribellano: “Come facciamo a controllare? Non siamo delle cavie” [ARTICOLO 6 AGOSTO 2021]

Entra in vigore oggi l’obbligo di esibire il Green Pass per tutti coloro che vogliano sedersi a mangiare o a bere in un locale al chiuso e tra le associazioni di categoria c’è preoccupazione per l’effetto che questo avrà sulle loro attività. ”Ci sentiamo delle cavie – afferma Massimo Di Porzio, presidente Fipe Confcommercio Campania – come categoria saremmo stati d’accordo se l’utilizzo del green pass fosse stato adottato in presenza di zone gialle e arancioni così da evitare nuove chiusure e per l’accesso in tutti i luoghi al chiuso anche per i trasporti.

Invece ancora una volta ci troviamo di fronte a un provvedimento che per noi costituisce una restrizione, una limitazione che non ha ragione di esistere”.

Le parole di Di Porzio

A preoccupare sono da una parte le disparità tra locali che hanno uno spazio all’aperto e quelli che invece ne sono privi e dall’altra la risposta dei potenziali clienti. ”I locali con soli posti al chiuso potrebbero essere penalizzati da vicini concorrenti con posti all’aperto sottolinea Di Porzioe inoltre non bisogna dimenticare che nuclei familiari con bambini di 12, 13 anni che non hanno ancora avuto il vaccino, cosa molto frequente considerando che il 40 per cento della popolazione non è ancora stato vaccinato, saranno costretti a non scegliere locali al chiuso”. Per quanto riguarda l’organizzazione dei locali, all’ingresso ci sarà un addetto che chiederà di esibire il green pass la cui autenticità sarà verificata attraverso l’App ministeriale ‘Verifica C-19’ ma i ristoratori non intendono chiedere ai clienti anche un documento d’identità.

”La legge non lo prevedeevidenzia Di Porzionoi non siamo pubblici ufficiali e questa non può essere una nostra responsabilità”. Nonostante le difficoltà e le critiche, in vista del debutto del green pass anche un auspicio. ”Il mio augurio conclude il leader Fipe Campania è che con il green pass le persone si sentano più sicure e magari anche chi non usciva a mangiare fuori ora lo farà sapendo che tutte le persone all’interno dei locali sono vaccinate”. (ANSA).

 

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