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mercoledì, Aprile 24, 2024
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Gruppo La Maschera, auto rubata prima del tour. Roberto Colella si sfoga sui social

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A pochi giorni dall’uscita del nuovo singolo “Sotto chi tene core“, Roberto Colellafrontman e leader del gruppo napoletano La Maschera – si ritrova vittima di un episodio spiacevole.

La denuncia social di Roberto Colella

Certe cose le vivo male. Stanotte, mentre lavoravamo insieme, è stata rubata l’auto di Vincenzo (trombettista del gruppo ndr). Auto con cui oggi saremmo dovuti partire per una cosa inerente al disco. Un danno che guagliú, in un periodo tanto particolare, diventa enorme“, scrive Colella sul suo profilo Facebook. “A caldo pensavo che, per quanti sforzi si possano fare a difesa della città, c’è sempre il momento in cui la città risponde, sbattendoti in faccia una realtà amara, ocess. La periferia che canta e muore“, continua il cantautore.

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Colella e l’impegno nel riscattare la città nel segno della musica

Un messaggio, questo, pregno di quell’amara consapevolezza che troppo spesso investe la popolazione di Napoli e della sua periferia. Consapevolezza che fa male. Soprattutto a chi, come Roberto Colella, si è sempre concretamente impegnato, con la musica e la cultura, per riscattare la propria città. Consentendo di darle uno sguardo privo di pregiudizi e brutture, nella convinzione che sia l’unico che meriti.

L’analisi sociale del frontman de La Maschera

Il messaggio, però, continua, estendendosi fino a diventare una vera e propria denuncia sociale. “Adesso, a distanza di qualche ora e in un giorno che suggerisce ‘resistenza’ come il 25 aprile, cerco di mettere a fuoco la vera natura del problema” scrive Colella. “Stiamo pagando sulla nostra pelle l’effetto di uno stato inefficiente, che abbandona e divide. Poveri che vedono in altri poveri la causa della propria miseria. Aree vastissime senza alcun presidio. Giunte comunali sciolte per camorra. Social media e tv ingannevoli. Zero investimenti su sanità e cultura. Il problema, ecco, è soprattutto culturale: il mariuolo che continua a rubare pecchè ‘adda campà’ non è altro che il riflesso di una politica che in maniera subdola ci sta derubando tutti, sempre di più. Di un sistema che è al collasso totale… e l’amarezza sta tutta nel fatto che, sotto sotto, ce facimm’ fa’ fessi lavorando con le emozioni“.

 

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