Salvatore Roselli era indicato con un particolare nome in codice affibbiato dai suoi fedelissimi, infatti, il narcos del clan Amato-Pagano sarebbe per loro diventato una figura delle carte napoletane. Questo dettaglio emerge bell’ultima ordinanza di custodia cautelare nella quale sono stati riportati gli scambi di sms, inviati e ricevuti nel periodo marzo-giugno 2021, tra Carmine D’Amora e Antonio De Sio: il primo si occupava di rifornire le piazze spaccio mentre il secondo comprava droga dal gruppo di Scampia.
Dunque a marzo i due narcos avrebbero parlato delle vicende giudiziarie del “nostro 10 denari”, sottintendendo, secondo i magistrati, il narcos Roselli. Anche in estate D’Amora e De Sio, sempre tramite sms, avrebbero commentato le misure cautelari applicate nei confronti di Marco Liguori e di Roselli. De Sio testualmente scriveva: “hann appicciai al 10 denari e con lui tt quelli ke giravano intorno” e quel punto D’Amora rispondeva che per fortuna “noi niente”.
Smantellata la piazza dei Sette Palazzi a Scampia, i ruoli svelati dal pentito Roselli
Gestiva piazze di spaccio «statiche» e «dinamiche» il gruppo criminale riconducibile al clan scissionista degli Amato-Pagano, sgominato dalla Squadra Mobile di Napoli che oggi ha notificato cinque arresti in carcere, due ai domiciliari e un obbligo di dimora. Il gip di Napoli Gianluigi Visco, su richiesta della Procura, ha disposto l’arresto in carcere per Ivan D’Amora (luogotenente del capo Salvatore Roselli), Roberto Forino (pusher), Antonio De Sio (che acquistava grosse quantità di droga dal gruppo criminale), Carmine D’Amora (che si occupava di procurare cocaina ed eroina da vendere) e per Federico Pascale (anche lui acquirente stabile del gruppo).
I domiciliari (tre i provvedimenti emessi) sono stati notificati invece a Gennaro Campitelli e a Pasquale Di Guida (entrambi acquirenti in pianta stabile). Infine il giudice ha disposto l’obbligo di dimora a Napoli per Antonio De Crescenzo (anche lui uno degli acquirenti in pianta stabile).
Complessivamente sono sedici le persone che la DDA di Napoli (procuratore aggiunto Sergio Ferrigno) ha iscritto nel registro degli indagati e tra questi figura anche Salvatore Roselli, elemento di spicco del gruppo criminale secondo la Squadra Mobile riconducibile al clan scissionista degli Amato-Pagano.
LO SPACCIO DINAMICO
Ivan D’Amora (a cui è stato notificato l’arresto in carcere) è ritenuto il suo luogotenente: si occupava della contabilità, del taglio e della suddivisione della droga in dosi, di tenersi in contatto con i clienti e di organizzare il cosiddetto spaccio «dinamico» che limita notevolmente le contestazioni a coloro che si occupano della consegna. Roselli, che sta collaborando con la giustizia, viene indicato dagli inquirenti come il capo e promotore del gruppo criminale dei «sette palazzi»: era lui ad occuparsi del rifornimento della droga e della suddivisione agli affiliati dedicati allo spaccio statico.
Era sempre lui, secondo gli investigatori, a gestire le consegne degli ordini giunti via telefono e soprattutto delle consegne ai cosiddetti clienti stabili i quali acquistavano stupefacente per rivenderlo. Di recente, Roselli, attraverso un manoscritto ha confessato omicidi, spiegato il funzionamento delle piazze di spaccio e fornito nomi e informazioni anche su alcuni delitti irrisolti.