Attualmente, il livello di allerta per i Campi Flegrei rimane fissato sul giallo. A confermarlo è stato Fabio Ciciliano, responsabile della Protezione Civile, giunto a Pozzuoli per monitorare la situazione e incontrare la popolazione locale.
“Un eventuale passaggio all’allerta arancione è una decisione che rientra nelle competenze della Commissione Grandi Rischi“, ha dichiarato Ciciliano, sottolineando che, al momento, non ci sono evidenze scientifiche o segnali che giustifichino un innalzamento del livello di attenzione. Secondo l’esperto, infatti, gli indicatori attuali non suggeriscono un peggioramento della situazione tale da richiedere misure più restrittive o l’adozione di protocolli di emergenza più stringenti.
Il capo della Protezione Civile ha preso parte a un incontro con i cittadini dell’area flegrea, svoltosi nella sede della Protezione Civile a Monteruscello, un quartiere della città di Pozzuoli. L’iniziativa aveva lo scopo di fornire aggiornamenti sulla situazione sismica e vulcanica della zona, rispondere alle preoccupazioni della popolazione e illustrare le misure di sicurezza adottate per garantire la tutela dei residenti.
Negli ultimi mesi, l’area dei Campi Flegrei è stata interessata da un’intensificazione del fenomeno del bradisismo, con un incremento della sismicità che ha generato apprensione tra gli abitanti. Tuttavia, gli esperti continuano a monitorare costantemente l’andamento della situazione, analizzando dati geofisici e geochimici per valutare eventuali cambiamenti significativi.
“Ci sono state oltre 500 scosse di cui almeno cinque particolarmente importanti e molto percepite, soprattutto la notte. Fanno parte della natura geologica di queste terre, sono fenomeni che esistono da migliaia di anni e che rimarranno presenti qui per altre migliaia di anni”.
Lo ha detto Fabio Ciciliano, capo nazionale della Protezione civile, giungendo a Monteruscello per l’incontro con i cittadini sull’emergenza sismica nei Campi Flegrei. “E’ ora ovvio che bisogna convivere con la realtà geologica del territorio, è una cosa ineludibile. Se qualcuno vuole evitare di sentire le scosse semplicemente deve andare via da questa zona, mi pare di tutta evidenza”.
“Serve oggi un ragionamento – ha aggiunto – di maturità da parte della popolazione e degli enti territoriali. Comuni e Regione si sono messi in moto e hanno applicato le attività previste dal piano di protezione civile, con la realizzazione e l’apertura delle aree di accoglienza e delle aree di attesa.
Questo sistema ha funzionato, significa che quindi l’attività di prevenzione con le attività addestrative esercitative che si sono fatte nel recente passato è servita, e soprattutto che sta maturando la consapevolezza dei cittadini delle aree interessate”.
Il livello di allerta giallo indica una fase di attenzione e monitoraggio costante, con il coinvolgimento delle autorità competenti e della comunità scientifica per garantire un’adeguata gestione del rischio. Il passaggio a un livello superiore, come quello arancione, comporterebbe un’intensificazione delle misure di prevenzione e una comunicazione più stringente con la popolazione riguardo ai comportamenti da adottare in caso di emergenza.
Nel frattempo, la Protezione Civile continua a sensibilizzare i cittadini sulla necessità di seguire le indicazioni fornite dagli esperti e di mantenere la calma, in attesa di ulteriori aggiornamenti sulla situazione geologica dei Campi Flegrei.