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domenica, Maggio 5, 2024
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Il cervello scendeva nel naso, bimbo di 3 mesi salvato a Torino con un intervento unico al mondo

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Una rarissima condizione comportava che una porzione di cervello “scendesse” nel naso, ostruendo la respirazione e mettendolo ad un altissimo rischio di infezione. Così, il piccolissimo paziente – un bimbo di appena 3 mesi – è stato operato e salvato a Torino, grazie ad un intervento unico al mondo.

E’ stato salvato, con un intervento in endoscopia, un neonato affetto da mielomeningocele nasale, una rarissima patologia. Questa comporta una difettosa chiusura della base del cranio, tale da provocare, durante la vita fetale, la discesa di una piccola parte del cervello all’interno del naso.

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L’intervento, eseguito all’ospedale Infantile Regina Margherita della Città della Salute di Torino, non avrebbe precedenti al mondo su un paziente così piccolo. Oltre al rischio di meningite, il problema maggiore era che il buco si trovava nella parte più posteriore del naso. Quindi, la porzione di cervello che scendeva nel naso (molto voluminosa) ostruiva il passaggio dell’aria, provocando una respirazione sempre più difficile.

L’intervento che ha salvato il bimbo

Il programma iniziale sarebbe stato quello di farlo crescere fino almeno agli 8 mesi per poi intervenire chirurgicamente come da letteratura medica. Tuttavia le condizioni respiratorie del piccolo sono andate via via peggiorando, e i medici, arrivati al terzo mese di vita, hanno deciso di operarlo. In caso contrario, il piccolo sarebbe andato incontro a un blocco totale della respirazione, costringendo i medici ad un intervento di tracheostomia per permettergli di respirare. Si è deciso di procedere quindi con un intervento in endoscopia, pur non essendoci in letteratura medica alcun precedente a livello mondiale di interventi di questo tipo eseguiti prima dei sei mesi di età.

I genitori del bambino hanno accettato e il piccolo è stato operato con un intervento tecnicamente difficilissimo dal dottor Paolo Tavormina. Il responsabile della di Otorinolaringoiatria pediatrica dell’ospedale Regina Margherita ha operato con la dottoressa Federica Peradotto e al dottor Paolo Pacca.

I chirurghi sono entrati attraverso il nasino del neonato con fibre ottiche (di diametro di 2,7mm). Queste hanno permesso di monitorare in video quanto accadeva nel punto cruciale per poi operare con microstrumenti, che hanno permesso di chiudere, tramite la mucosa stessa del paziente, il foro alla base del cranio. Oggi il piccolo sta bene e presenta uno sviluppo psico intellettivo assolutamente normale.

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