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venerdì, Maggio 3, 2024
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Il narcos era l’Oppenheimer della camorra: “Così esce la bomba atomica”

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Il clan di camorra lo teneva in considerazione come un grande esperto di cocaina poiché sarebbe stato in grado di carpirne il massimo potenziale psicotropo. La droga avrebbe dovuto provocare un ‘sballo devastante’ alla psiche dei clienti così da assicurare enormi incassi alle piazze di spaccio del Rione Traiano.

Dunque sarebbero bastati alcuni accorgimenti nella miscelazione tra le tipologie sudamericane per avere un effetto da “bomba atomica”. Volendo condurre un parallelismo con il recente successo cinematografico del regista Christopher Nolan, il narcos napoletano Simone Bartiromo era considerato una sorta di Robert Oppenheimer dal clan Sorianiello.

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IL MIX TRA BOLIVIANA E COLOMBIANA

Questo status criminale è emerso in un’intercettazione ambientale contenuta nell’ultima ordinanza che ha colpito la mala di Napoli ovest. Dunque il 32enne avrebbe spiegato la differenza tra la cocaina colombiana e quella boliviana, quest’ultima ritenuta di qualità superiore. In una conversazione, captata nell’aprile del 2021 a casa di Simone Sorianiello, i due parlano del cattivo odore sprigionato da una varietà.

A quel punto Bartiromo spiega la ‘formula’ al figlio del capoclan: “Devi prendere il colombiano così lo mischio sotto la pressa… Si pressa e perde quella puzza di acetone… Meglio mischiare il colombiano che il boliviano senza odore perché mischiandolo fai 850 e 150 così esce la bomba atomica e nessuno si lamenta“.

L’OPERAZIONE CONTRO IL CLAN SORIANIELLO E I LEGAMI CON L’ALLEANZA DI SECONDIGLIANO

Lunedì mattina decine di militari hanno circondato quella che è considerata la roccaforte del clan Sorianiello, la cosiddetta ‘99’ di via Catone nel rione Traiano, per eseguire diversi mandati di cattura nei confronti di boss e gregari.

In totale sono stati 26 i provvedimenti eseguiti grazie alle indagini coordinate dalla Dda partenopea. Al blitz sono riusciti a sfuggire due esponenti di spicco della cosca Simone Bartiromo, indicato come il principale fornitore di droga, e Simone Sorianiello, figlio del boss detenuto Alfredo e suo attuale erede.

Il clan Sorianello, uno dei gruppi criminali dell’Alleanza di Secondigliano, controllava le piazze di spaccio all’interno del parco della “99”, le case popolari del rione Traiano. Inoltre aveva conquistato il dominio sul territorio anche grazie alla forza di intimidazione messa in campo nei confronti dei clan rivali. Contro i quali, spesso, agiva con raid armati potendo contare su un importante arsenale.

 

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Alessandro Caracciolo
Alessandro Caracciolo
Redattore del giornale online Internapoli.it. Iscritto all’albo dei giornalisti pubblicisti dal 2013.
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