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domenica, Maggio 12, 2024
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Il padre di Filippo Turetta: “Sarà difficile abbracciarlo, ma resta mio figlio”

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Due famiglie distrutte dal dolore. La famiglia di Giulia Cecchettin piange una figlia, una sorella, una nipote. I genitori di Filippo Turetta, arrestato in Germania per l’omicidio dell’ex fidanzata, convivono con una sofferenza diversa.

“Pensavo fosse morto? Non so se ero contento… mio figlio pagherà, la giustizia farà il suo corso, ma c’è una famiglia, suo fratello… bisogna capire, non è facile affrontare questa cosa. Mio figlio è stato descritto come un mostro, non lo è e non lo è mai stato, non può essere… Siamo ancora sotto shock per quello che è successo, per quello che ha combinato nostro figlio. Non riusciamo a capire come possa aver fatto una cosa così, un ragazzo al quale abbiamo cercato di dare tutto”, le parole del padre di Filippo Turetta. “Facciamo tantissime condoglianze alla famiglia di Giulia”, dice. Andrà a trovare la famiglia di Giulia? “Sì, ma bisogna trovare il coraggio per farlo”.

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A Vigonovo, in provincia di Venezia, nella fiaccolata per Giulia c’è anche il padre di Filippo Turetta. La presenza viene svelata da Andrea, zio della giovane studentessa.

“Ho abbracciato il papà di Filippo, un gesto che lui ha voluto fare lontano dalle telecamere. Lo avevo invitato per farci sentire uniti in questo dolore: noi per la perdita di Giulia, loro nella sofferenza di un figlio che ha provocato una perdita grande. La famiglia non c’entra, non è colpa dei genitori, questo è quello che penso io”, spiega lo zio, “sono anche loro vittime del figlio”, conclude.

“Dopo la morte di Giulia speravo sarebbe finita in altro modo, ma resta mio figlio”

Nella serata di ieri, poi, Nicola Turetta si è presentato ai giornalisti per commentare l’omicidio del figlio. “Non capiamo come possa essere accaduta una cosa del genere, porgiamo le massime condoglianze alla famiglia di Giulia. Con Filippo – spiega – sembravano la coppia perfetta, venivano sempre qui. Non riusciamo a capire come possa averlo fatto, gli abbiamo dato tutto qullo che potevamo dargli, ho sempre pensato fosse il figlio perfetto come padre, mai problemi a scuola, nessun litigio con i compagni, neppure con il fratello. Trovarmi una cosa del genere non è concepibile, gli è scoppiato qualcosa nel cervello”.

La storia tra i due ragazzi

Il genitore ricostruisce il tiramolla tra i due ragazzi: “La prima volta che si sono lasciati diceva ‘mi ammazzo, mi ammazzo, io non resto senza la Giulia’. E io gli dicevo: ‘Dai ne troverai altre’. Poi si sono rimessi insieme, ma Giulia forse ha capito che non era il ragazzo per lei, si sono laciati ad agosto, poi si si sono ripresi con l’università ma lei era sicura che quando usciva con lui non rischiava nulla, un ragazzo violento lo vedi. E invece. So che una volta l’ha seguita a Padova, ma non è che andasse tutte le sere sotto casa a perseguitarla”.

“Dopo la morte di Giulia avrei preferito che finisse in altro modo, ma resta mio figlio”

Infine la domanda più dura a cui rispondere: vorrebbe riabbracciarlo? “È dura, a questo punto avrei preferito finisse in un altro modo dopo il ritrovamento del cadavere di Giulia. Però è mio figlio, devo dargli forza, la vita deve andare avanti. Adesso spero di vederlo”.

Il papà del giovane ha poi precisato il senso delle due dichiarazioni a margine della

fiaccolata per Giulia a Vigonovo: “Non ho mai detto che avrei preferito che Filippo fosse morto. Temevo che facesse un gesto disperato. Avrei solo voluto andare a riprenderli tutti e due vivi”.

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