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sabato, Maggio 18, 2024
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Il quartiere di San Giovanni a Teduccio sconvolto per la tragedia di Pasquale ed Eva, lui si è avvelenato dopo aver ucciso la moglie

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Il quartiere di San Giovanni a Teduccio è ancora scosso per quanto successo in via Raffaele Testa, dove giovedì mattina un uomo, Pasquale Pinto, ex guardia giurata, ha seminato il terrore. Prima ha ucciso la moglie Eva Karniska con un’arma da taglio poi si è barricato in cara per ore, fino a quando ha deciso di farla finita avvelenandosi con alcune pillole. Probabilmente la strage è stata causata dalla depressione in cui era caduto l’uomo da quando aveva perso il lavoro.

Tutto si svolge in una manciata di ore e in diretta social, perchè le varie fasi di questa tragedia dai deliri alla finestra dell’uomo, fino all’irruzione delle forze di polizia sono state riprese dagli abitanti e postate in tempo reale sui social. «Io lo conoscevo a Pasquale, era una persona per bene, normale», dice un vicino. Lo ripetono in tanti, ricordando però il momento complicato che la famiglia stava attraversando, dal punto di vista economico. Lui faceva la guardia giurata, poi c’è stato un incidente il tentativo di rapina della sua pistola, durante il quale è rimasto ferito a una gamba che gli è costato il lavoro e gli ha mandato all’aria la vita. Da allora si è arrangiato con lavori saltuari, poche entrate e nessuna stabilità, neppure psichica.

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All’inizio, si temeva soprattutto per i figli della coppia: nelle parole che farfugliava, Pinto lasciava intendere che potessero essere in casa. Invece, i due minorenni una bambina di 14 anni e un ragazzo di 16 si trovavano entrambi a scuola mentre il più grande, di 18 anni, è in gita scolastica su una nave da crociera.

Su un tavolo gli investigatori hanno trovato una pistola calibro 9X21, con circa cinquanta proiettili. Una decina quelli sparati, soprattutto in aria ed alcuni, riferiscono dei testimoni, verso le forze dell’ordine. Per il resto, la casa è ordinata e pulita. Un appartamento, anche questo, «normale». Una normalità spazzata via per sempre da una mattina di insostenibile follia. Il destino dei tre figli rimasti orfani è stato improvvisamente sconvolto. Sarà compito di uno psicologo aiutare i ragazzi ad elaborare ed affrontare il dolore che li attende.

Il corpo della donna presentava numerose ferite da arma da taglio, sembra una decina. La gola era recisa. Poco dopo la conferma che c’è un secondo cadavere in casa, quello del marito. Entrambi i corpi erano nella stessa stanza. La domanda su cosa abbia spinto Lino Pinto a compiere un gesto così estremo rimane senza risposta. Nessuna lettera, nessun biglietto. Ora sarà l’autopsia a svelare la sostanza con cui si è ucciso Pasquale.

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