Fa discutere, ma non troppo in fin dei conti, l’annuncio del vicegovernatore Fulvio Bonavitacola di costruire un impianto per il trattamento delle ecoballe, stoccate per anni a Taverna del Re e non solo. Qualcuno, sul territorio, teme un nuovo inquinamento di un’area che respira da decenni fumi tossici a causa dei roghi. Ma il dado è tratto: nella ex centrale di turbogas a Ponte Riccio verrà realizzata una struttura capace di trattare 200.000 tonnellate per tre anni, che potranno diventare il doppio, secondo i dettami sin qui emersi inerente la gara d’appalto. Il progetto era già stato reso noto da Bonavitacola, ma da quando si è insediato il Governo giallo-verde è la prima volta che viene confermato. Resta da capire cosa farà soprattutto il M5S che si è sempre dichiarato contro ogni impianto di incenerimento e favorevole al distretto del riciclo.
A parlarne, al momento, sono soprattutto i cittadini comuni che sui social si mostrano spaventati da questo nuovo annuncio. I comitati che si batterono anni fa contro il termovalorizzatore sono effettivamente sfilacciati e sembra da escludere, almeno al momento, marce, sit-in o proteste. Che ci sia rassegnazione o si tratta di scarsa informazione? Qualcuno pervicacemente “resiste’’, come Lucia De Cicco, definita la Pasionaria. «Siamo alle solite, dice. Si ritorna sempre a Giugliano. In attesa che i nostri rappresentanti romani ci tutelino, spero nella non veridicità della notizia e che il progetto “Distretto del riciclo’’ non sia una chimera».
E i rappresentanti di Roma, riprendendo quanto detto da Lucia De Cicco? In attesa di capire la posizione di autorevoli esponenti come Salvatore Micillo, sottosegretario all’Ambiente del Movimento 5 Stelle, da sempre connesso alle battaglie per evitare le devastazioni della terra giuglianese e della Campania, contattato attualmente invano dalla nostra redazione, ad esprimersi è il senatore pentastellato Franco Ortolani, geologo ed anch’egli al fianco dei comitati per anni.
Risponde ad InterNapoli.it direttamente dall’aula del Senato, dove è impegnato in una seduta. «Innanzitutto – dice – vorrei capire di che tipo di impianto si tratta. Le ecoballe saranno bruciate o aperte e quindi trattate?» Quando gli diciamo che si tratterebbe della seconda ipotesi, ribatte: «E allora perché non lo fanno dove già sono state stoccate? In questo modo si attenuerebbero di molto i costi di trasporto della spazzatura, facendo evitare che qualcuno guadagni». Ma i 5 Stelle, sembrano aver perso l’ardore ambientalista dimostrato sino a poco tempo fa? «Non credo sia così. Siamo impegnati in Parlamento per diverse cose in queste settimane e non è facile approfondire tutto. Certamente voglio occuparmene, capendo però prima quante più cose possibili» conclude il senatore Ortolani.