La società calcistica Juve Stabia è finita in amministrazione controllato per infiltrazioni della camorra di Castellammare di Stabia. Il provvedimento è stato adottato su proposta congiunta del Procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo Giovanni Mellillo, del Procuratore di Napoli Nicola Gratteri e del Questore di Napoli Maurizio Agricola.
C’è stata un’articolata attività investigativa e di analisi patrimoniale che ha consentito di accertare un sistema di condizionamento mafioso dell’attività economica della società calcistica da parte del clan D’Alessandro.
La festa della Juve Stabia
Dalle carte è emersa una saldatura tra gli esponenti del tifo organizzato, già appartenenti o contigui a compagini criminali locali, e la comunità stabiese che si è manifestata secondo tipiche modalità di condizionamento mafioso, nella festa a Castellammare di Stabia lo scorso 29 maggio, per celebrare la conclusione dell’ottima stagione calcistica della squadra.
Circostanza nella quale i rappresentanti dei tre gruppi ultras della tifoseria, alcuni colpiti da Daspo e con profili di contiguità criminale, si sono proposti pubblicamente sul palco con vertici della società di calcio, autorità civili e istituzioni pubbliche.
Il video del blitz
Infiltrazione del clan nella tifoseria
È emersa infatti la diffusa infiltrazione da parte del clan nella tifoseria organizzata locale, come evidenzia il corposo lavoro di analisi delle presenze certificate allo stadio, nonché dai numerosi provvedimenti di divieto di accesso allo stadio, anche fuori contesto, emessi nel corso della stagione calcistica trascorsa.
In questo periodo sono stati emessi 22 divieti di accesso fuori dal contesto di episodi violenti in occasione di gare calcistiche, relativi ad altrettanti pregiudicati appartenenti o contigui al clan, alcuni con ruoli di promozione del tifo organizzato, mentre 16 divieti sono stati emessi in occasione di episodi violenti durante le partite.
Biglietti venduti ai pregiudicati del clan D’Alessandro
Con riferimento al servizio di ticketing, le indagini hanno portato alla luce una prassi diffusa e quantomeno potenzialmente idonea – attraverso punti vendita analogamente compromessi e rilascio di biglietti con dati anagrafici alterati – a consentire l’accesso allo stadio di soggetti pregiudicati e colpiti da Daspo molti dei quali contigui al clan D’Alessandro.
Il decreto sulla Juve Stabia
Stamattina il personale della Polizia di Stato della Questura di Napoli e del Servizio
Centrale Anticrimine ha dato esecuzione al decreto applicativo della misura di prevenzione
dell’amministrazione giudiziaria, emesso dal Tribunale di Napoli – Sezione Misure di Prevenzione il 13 ottobre 2025 nei confronti della Juve Stabia.
La misura dell’amministrazione giudiziaria, di natura non ablativa, è finalizzata, al ripristino della legalità e della trasparenza gestionale, interrompendo il circuito di agevolazione mafiosa, di fatto instauratosi e restituendo alla società condizioni di autonomia, correttezza e regolarità operativa.


