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domenica, Maggio 5, 2024
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La droga della camorra arrivava nei sommergibili, così sfuggiva ai sequestri

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Container, borse ma anche sommergibili: così viaggiava la cocaina anche sott’acqua la cocaina. A rivelarlo, in una intercettazione agli atti dell’inchiesta dei carabinieri e della DDA di Napoli (pm Giuseppe Visone, procuratore aggiunto Sergio Ferrigno) che oggi ha colpito il narcotraffico internazionale.

L’intercettato, arrestato oggi, è infatti di origine albanese e alla conversazione che risale al giugno del 2021 prende parte un connazionale appena sbarcato a Napoli. I due interlocutori si confrontano sulle modalità di trasporto della droga e dei rischi a cui sono esposti, per esempio, quando la droga viene trasferita in una borsa, a causa dei cani antidroga.

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Sostengono che i container offrono maggiore sicurezza ma solo “sotto acqua è 100%, ma ci sta solo da Panama”, dicono. La frase viene interpretata dagli investigatori come la dimostrazione che ormai ai mezzi tradizionali si sta affiancando, come anche scoperto dai militari statunitensi nel corso di una importante operazione, una la modalità di trasferimento via sommergibile. E la partenza dei sommergibili indicata, Panama, d’altronde, è ritenuta una delle capitali mondiali della cocaina.

I DETTAGLI DELL’OPERAZIONE

I Carabinieri del Comando Provinciale di Napoli, con la collaborazione altresì dei Reparti Specializzati territoriali dell’Arma dei Carabinieri, hanno dato esecuzione ad un provvedimento applicativo di misure cautelari personali (custodia in carcere, arresti domiciliari e divieto di dimora) emesso dal G.I.P. del Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 29 persone gravemente indiziate, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti nonché detenzione di droga ai fini di spaccio.

In particolare, dall’attività di indagine sarebbe emerso:
– la presunta operatività di due distinte associazioni per delinquere, operanti nel territorio partenopeo con contatti in Spagna ed in Olanda, finalizzati all’approvvigionamento, al traffico ed alla vendita di sostanze stupefacenti, nonché la conseguente gestione degli illeciti profitti, in favore degli affiliati, sia liberi che detenuti;
– la presunta disponibilità, da parte degli indagati, di armi da fuoco e di veicoli dotati di un sofisticato “sistema di occultamento”.

Inoltre, nel corso delle investigazioni, si procedeva anche alla cattura in Dubai di un latitante nonché al sequestro di circa un quintale di sostanza stupefacente di vario tipo, nonché armi da fuoco e autovetture dotate di “sistema di occultamento”, nonché di un ordigno esplosivo regolamentare ed alcune centinaia di munizioni di vario calibro.

 

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