[nextpage title=”Come partì l’indagine”]Tutto partì il 10 maggio del 2023 quando la polizia locale di Cercola segnalò la presenza nell’ufficio elettorale di Antonietta Ponticelli, figlia del boss ergastolano Gianfranco. Secondo l’informativa la donna avrebbe dichiarato di essere una candidata alle elezioni amministrative e avrebbe ritirato decine di tessere elettorali con le deleghe dei cittadini.
[nextpage title=”La nomina di Ponticelli”]I controlli all’ufficio elettorale hanno poi consentito di scoprire che il presentatore della lista Europa Verde avrebbe consegnato al presidente della sezione terza la nomina formale di Ponticelli come rappresentante di seggio. Inoltre il politico avrebbe dichiarato falsamente che la donna avrebbe posseduto i requisiti di legge, invece, la figlia del boss è stata interdetta dai pubblici uffici dopo una condanna.
[nextpage title=”L’intercettazione: “]La collocazione della donna in quella sezione, che comprende la zona in cui abitano le famiglie Ponticelli e Fusco, rappresenterebbe una forte indicazione agli elettori sul candidato da far votare da parte del clan. La circostanza sarebbe stata confermata in un’intercettazione telefonica captata tra Ponticelli e la madre il 13 maggio del 2023: “Ti devo dare la tessera elettorale di L. che gliela porti quando è domani“.
[nextpage title=”I nomi degli arrestati”]Il clan dei De Micco-De Martino avrebbe pagato dai 30 ai 50 euro per comprare ciascun voto in occasione delle elezioni amministrative a Cercola. Per le indagini coordinate dalla Dda di Napoli, pm Henry John Woodcock e Stefano Capuano, procuratore Nicola Gratteri, fondamentale è stato il trojan installato sui cellulari di alcuni indagati.
Come riporta l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale di Napoli in cella sono finiti Salvatore Capasso, Giuseppina De Micco, Giusy De Micco, Pasquale De Micco, Sabino De Micco, Antonietta Ponticelli. Ai domiciliari il 75enne Giovanni De Micco, papà di Sabino e Giusy.
[nextpage title=”La famiglia De Micco”]Giusy De Micco, candidata non eletta a Cercola per Europa Verde, è la sorella di Sabino De Micco, consigliere di municipalità di Napoli per Fratelli d’Italia. Secondo le accuse riscontrate dalle intercettazioni i due fratelli e il padre avrebbero stanziato la somma di 1800 euro per l’acquisto di un pacchetto di 60 voti.
[nextpage title=”La nota di Fratelli d’Italia di Napoli”]”Apprendiamo da notizie di stampa che il sig. Sabino De Micco, consigliere della 6a Municipalità, sarebbe coinvolto in una inchiesta di voto di scambio politico mafioso. Lo stesso fu eletto come candidato presidente della lista “Progetto per Napoli – Prima Napoli Maresca Sindaco” nelle elezioni amministrative del 2021 e aveva da poco espresso la sua volontà di aderire a Fratelli d’Italia. Una volontà che ha avviato un procedimento che non si è ancora perfezionato e per il quale, al momento, non risulta ancora iscritto al nostro partito. Ciò nonostante, riponendo la massima fiducia nel lavoro della magistratura, abbiamo sospeso la sua richiesta di adesione e bloccata qualunque nomina all’interno della organizzazione”, questa la nota di Fratelli d’Italia.
[nextpage title=”La replica di Catello Maresca”]
“In relazione alla nota stampa odierna di Fratelli d’Italia che indica il sig Sabino Di Micco quale candidato presidente di una lista a me collegata per la VI municipalità per le elezioni amministrative del 2021, smentisco categoricamente la notizia in quanto assolutamente falsa. Il presidente indicato dalla lista Maresca nella VI municipalità è stato l’avvocato Stefano Marzatico, professionista integerrimo e stimato”.
Così in una nota Catello Maresca Magistrato assegnato alla Commissione Bicamerale per le questioni Regionali, che aggiunge: “Le altre liste compresa quella indicata come “Progetto per Napoli – Prima Napoli” fecero scelte politiche diverse, da me non condivise, indicando altri candidati a presidente. Oggi forse si comprendono meglio anche le ragioni che mi portarono a non condividere le proposte sui candidati presidente di alcune liste ed a scegliere altri candidati per le elezioni per le diverse municipalità”.