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venerdì, Maggio 10, 2024
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La sorella, la nonna e 5 amici sono i complici di Pio Valda: hanno aiutato a far sparire le tracce del delitto

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Figura anche Giuseppina Valda, sorella del 19enne Francesco Pio Valda, accusato dell’omicidio – volontario e aggravato – di Francesco Pio Maimone, tra le sette persone arrestate stamattina a Napoli dalla polizia con l’accusa di detenzione di armi comuni da sparo e favoreggiamento, reati contestati dalla Dda con l’aggravante della modalità mafiosa.
Com’è noto il 18enne Maimone venne ucciso da uno dei colpi di pistola esposi da Valda durante una lite per banali motivi (un pestone su una scarpa griffata) scoppiata davanti a uno chalet del lungomare di Napoli.

Una diatriba che vide del tutto estranea la vittima, morta tra le braccia dei suoi amici senza neppure accorgersi di quanto stava accadendo.
Il gip di Napoli, su richiesta della Dda, ha disposto l’arresto in carcere per Salvatore Mancini, Giuseppe Perna, Pasquale Saiz, Rocco Sorrentino.
Per Giuseppina Valda, Giuseppina Niglio (la nonna) e Alessandra Clemente, sono stati invece disposti i domiciliari.

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Va ricordato anche che da allora, la Squadra Mobile di Napoli, coordinata primo dirigente Alfredo Fabbrocini, è alla ricerca della pistola che ha ucciso il 18enne, fatta sparire subito dopo la tragedia ma immortalata dai sistemi di videosorveglianza della zona.

Francesco Pio Valda, figlio di Ciro Valda, affiliato al clan Cuccaro deceduto in un agguato di camorra nel 2013, venne sottoposto a fermo dalla Squadra Mobile il giorno dopo l’omicidio.

Dalle indagini sono poi emersi elementi a carico delle sette persone arrestate oggi che, a vario titolo, dopo che fu commesso l’omicidio, hanno aiutato Francesco Pio Valda a mettersi al riparo dagli accertamenti anche nascondendo l’arma da fuoco.

Le indagini si sono sviluppate a seguito dell’omicidio di Francesco Pio Maimone, avvenuto il 20 marzo scorso. Il ragazzo si stava intrattenendo con due amici nella zona degli chalet di Mergellina. Era seduto a un tavolino e stava consumando noccioline. Poco più in là scoppiò una lite tra due gruppi di ragazzi per via di un piede pestato a Francesco Pio Valda, che indossava scarpe costose e si risentì dell’incidente. In pochi minuti gli animi si accesero e Valda, secondo la testimonianza anche di suoi amici che furono sentiti dagli inquirenti nell’immediatezza, estrasse la pistola e aprì il fuoco. Uno dei proiettili, vaganti, colpì Maimone, uccidendolo. Valda fu arrestato due giorni dopo per omicidio aggravato dalle modalità mafiose.

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