Il gioco della scopa è senz’altro uno dei più diffusi in assoluto in Italia, è il primo che viene in mente se si parla di giochi di carte tipicamente nostrani. Quello della scopa è chiaramente un gioco antichissimo, un gioco che si è tramandato da generazione a generazione e che ancora oggi rappresenta una realtà consolidata: sebbene oggi siano disponibili videogiochi ed intrattenimenti digitali di altissimo livello, vi sono diverse App che consentono di dilettarsi ai giochi di carte comodamente online, e la scopa è tra questi.
La App dedicata alla scopa gratis Digitalmoka, ad esempio, vanta più di un milione di download e consente di giocare a scopa in maniera digitale, in svariate varianti, e con le celebri carte Dal Negro.
Cosa c’è da sapere sulla storia della scopa
Ma quali sono state le origini della scopa? Questo gioco è così antico che ricostruirne la storia in maniera certa non è affatto un qualcosa di semplice, ci sono tuttavia pochi dubbi sul fatto che nella sua diffusione in Italia, Napoli abbia avuto un ruolo determinante.
Esistono diverse testimonianze che confermano in modo certo la presenza del gioco della scopa in Italia in epoche già piuttosto lontane, ma per conoscerne le origini, ovviamente, è necessario scavare più a fondo.
Le origini del gioco andrebbero ricercate, secondo gli storici, nelle popolazioni spagnole.
Gli antichi giochi spagnoli affini alla scopa
Nel XVII secolo, infatti, in Spagna veniva praticato un gioco di carte denominato Escoba, denominazione che fa riferimento alla scopa intesa come strumento di pulizia e che si richiama alle regole previste dal gioco.
La scopa italiana, dunque, altro non sarebbe che una traduzione della “escoba” spagnola, gioco così chiamato proprio perché l’obiettivo primario del giocatore è quello di “ripulire” tutte le carte presenti sul banco.
C’è chi ha provato a scavare ancora più in profondità per individuare da dove nascesse questo gioco, e a questo riguardo risulterebbero particolarmente interessanti due giochi di carte spagnoli, indicativamente risalenti al XV secolo: la Primiera e lo Scarabucion.
In questi due giochi si individuano regole e dinamiche di gioco simili a quelle della scopa, al punto che in molti sono portati a ritenere che la scopa possa essere una sorta di fusione tra più giochi.
Trattandosi di epoche così antiche, dunque, è difficile ricostruire con certezza le origini di questo gioco, ma ci sono pochi dubbi sul fatto che esso sia nato in Spagna.
Il ruolo di Napoli nella diffusione della scopa in Italia
Napoli, come si diceva, ha avuto un ruolo determinante nel diffondere questo gioco in Italia, ma perché si afferma questo?
Il Regno di Napoli fu sotto dominio spagnolo nel 1500 e l’influenza spagnola è ancora oggi vivida nella città partenopea, al punto che anche il dialetto locale prevede diverse parole che si richiamano in modo palese alla lingua spagnola.
È proprio in questo periodo che questo gioco di carte avrebbe fatto il suo esordio in Italia per via dell’influenza degli spagnoli; quella di Napoli, d’altronde, era una delle città più popolose del continente, uno dei porti più importanti in assoluto sia per dimensioni che per posizione geografica, quindi la presenza di navigatori spagnoli era sempre molto viva.
La leggenda narra che i navigatori spagnoli, non solo quelli che erano addetti al trasporto delle merci, ma anche i pirati, erano dei grandi amanti dei giochi di carte, ciò non fa che consolidare l’idea secondo cui sia stato proprio questo il canale di diffusione di questo gioco sul territorio nazionale.
Napoli, d’altronde, è una vera istituzione per quel che riguarda i giochi di carte, basti pensare che le carte napoletane, classico esempio di seme spagnolo, sono le più utilizzate in assoluto nel nostro Paese.
